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Il vero prezzo della carne che mangi: i costi ‘nascosti’ che pesano su salute e ambiente

La carne ha costi ‘nascosti’ che non sono inclusi nel prezzo che paghiamo direttamente quando acquistiamo questi alimenti, ma hanno un peso importante sul nostro stato di salute e sull’aria che respiriamo. I ricercatori hanno calcolato quanto ci costi realmente mangiare carne, sia in termini sanitari, sia in termini ambientali.
A cura di Zeina Ayache
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Il prezzo della carne che acquisti non corrisponde al vero prezzo che paghi per mangiare questo alimento.

Uno studio realizzato da Demetra, Società di consulenza in ambito di ricerca scientifica sulla sostenibilità, affidato da LAV, svela infatti che il costo reale degli alimenti di origine animale è superiore a quello che paghiamo al momento dell’acquisto, questo perché bisogna tenere conto (anche se forse non ne siamo consapevoli) dei costi ‘nascosti’ generati dall’impatto sanitario e ambientale di questo mercato.
Sappiamo infatti che in consumo di carne influisce sul nostro stato di salute e sull’inquinamento ambientale: ma vediamo come (e quanto).

Mangiare carne non significa solo nutrirsi di un essere vivente costretto in allevamenti intensivi in cui il benessere non sempre è garantito, ma anche danneggiare la nostra salute e l’ambiente, pagando 36,6 miliardi di euro in più ogni anno.

Analizzando i dati relativi al consumo di carne bovina, suina e avicola in Italia, i ricercatori hanno calcolato che:

  • 100 grammi di pollo equivalgono ad un danno economico pari a 50 centesimi di euro
  • 100 grammi di maiale invece ad 1 euro
  • 100 grammi di salumi e di carne di bovino addirittura ad 1,90 euro
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Questi costi dunque non sono compresi al momento dell’acquisto, per questo sono ‘nascosti’, diversamente dovremmo considerare che un chilo di carne di bovino ci costerebbe 19 euro in più rispetto a quanto già paghiamo.

I ricercatori hanno dunque calcolato che, in totale, considerato il nostro consumo annuale, il costo ambientale e sanitario della carne corrisponde a circa 36,6 miliardi di euro all'anno, 650 euro a persona, con una divisione pari al 48% per i costi ambientali e al 52% per quelli sanitari.

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Parlando di inquinamento ambientale, le emissioni di CO2 causate dal mercato della carne sono circa 40 milioni di tonnellate, la sola carne bovina è responsabile di oltre 18 milioni di tonnellate di CO2, dato che equivale alle emissioni delle più grandi centrali di carbone europee, spiega lo studio.

Si tratta di gas che influiscono pesantemente sul riscaldamento globale e sui cambiamenti climatici, problematiche sempre più attuali e sempre troppo poco affrontare che però hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana e che, in un futuro molto vicino, potrebbero modificare le nostre esistenze, peggiorandole.

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Parlando invece di danni alla salute, il consumo della carne aumenta il rischio di carcinoma al colon-retto, diabete di tipo 2 e ictus, in questo caso il costo sanitario corrisponde a 350.000 anni di vita persi all’anno nel nostro Paese.

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Se non vogliamo modificare le nostre abitudini alimentari per mancanza di interesse nei confronti degli animali di cui ci nutriamo, è comunque importante essere consapevoli che questo mercato ha costi ‘nascosti’ che peggiorano la nostra vita.

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