Il verdetto per Amanda Knox e Raffaele Sollecito arriverà in diretta tv
Giunge quasi a conclusione il processo per l’uccisione di Meredith Kercher, studentessa inglese trovata morta a Perugia nella casa in cui si era trasferita per studiare e un giorno laurearsi. Il processo che vede coinvolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito sta arrivando al capolinea, tra dubbi e incertezze, tra posizioni innocentiste e colpevoliste. La condanna finale per i due giovani sarà comunicata in diretta televisiva, dopo che Claudio Pratillo Hellman, Presidente della Corte, ha dato la sua autorizzazione: il caso Kercher, da anni scuote e scinde l’opinione pubblica nazionale, ma anche quella americana, che da sempre sostiene l’innocenza della Knox.
Durante la seduta i giornalisti potranno riprendere quanto accade con video e foto: tra questi ci sarà anche la Cnn, una delle reti americane più conosciute al mondo. Tra sabato e lunedì, dunque, si saprà il destino di questi due ragazzi, che insieme a Rudy Guede (già condannato) sono i principali soggetti coinvolti in questo orribile fatto di cronaca. Qualche giorno fa, il pm Manuela Comodi aveva espresso le sue perplessità in merito all’attendibilità delle analisi scientifiche sul reggiseno di Meredith e sul coltello a punta, presumibilmente usato come arma del delitto. La perizia, insomma, sarebbe stata condotta in modo indisciplinato, arrivando ad inquinare gli oggetti prelevata dall’abitazione dove fu trovata Meredith. Amanda e Raffaele rischierebbero l’ergastolo unito all’isolamento diurno: intanto, Sollecito si dedica allo studio nel carcere di Terni dove è detenuto, mentre Amanda dimostra il suo sconforto, che alterna a momenti in cui dà fiducia alla giustizia italiana.
La ragazza, come ha dichiarato l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Sollecito, è stata dipinta erroneamente dai media come una sorta di “Venere in pelliccia, una femme fatale della letteratura decadente, ossessionata dal sesso” – ma in realtà, come spiega la Bongiorno – “è una donna fedele, innamorata” che come Jessica Rabbit rappresenta ciò che non è, riprendendo la celebre frase del film Roger Rabbit: “Non sono così: è che mi disegnano così”. In tutto questo alternarsi di eventi, come afferma anche l’avvocato Francesco Maresca, è importante che la famiglia Kercher abbia giustizia e che, per parlare troppo dei carnefici, si trascura la vittima, caricando i personaggi coinvolti di significati che vanno al di là della mera realtà: “Quella che manca è sempre Meredith”, ha dichiarato il difensore all’uscita dall’udienza del processo d’appello.