Il Vaticano non rimuoverà le opere di padre Rupnik, accusato di abusi sessuali
Il Vaticano è orientato a non rimuovere le opere d’arte di padre Marko Ivan Rupnik, ormai presenti in alcuni tra i più importanti santuari del mondo, nonostante il suo autore, amico personale di papa Francesco, sia sotto accusa per abusi sessuali, soprattutto su suore.
Nel corso di un incontro con i media, il prefetto del dicastero vaticano per la comunicazione, l’ex direttore di TV2000 Paolo Ruffini, ha detto che eliminare le opere d’arte non sarebbe “una risposta cristiana”. Per Ruffini “non dobbiamo gettare pietre pensando sia il modo di curare qualcuno. La fede cristiana dice cose diverse, Gesù disse cose diverse”.
Ruffini ha spiegato che la vicinanza alle vittime degli abusi sessuali è chiara, ma che, prima di condannare Rupnik, la Congregazione per la Dottrina della Fede dovrà terminare il proprio lavoro di indagine. Per Ruffini, tuttavia, rimuovere le opere d’arte non è una ragionevole forma di civiltà, spiegando che, anche nel caso Rupnik venga trovato colpevole degli abusi, il Vaticano potrebbe decidere di non eliminare i suoi famosi mosaici.
Quando una giornalista ha obiettato che rimuovere le opere d’arte di Rupnik sarebbe stato un segno di vicinanza alle vittime, Ruffini ha risposto in modo netto: “Credi così? Bene, io penso che tu sia in errore. Penso che tu sia in errore. Lo penso veramente. Rimuovere, cancellare, distruggere l’arte non è affatto una buona scelta, non è una risposta cristiana”.
Attualmente lo sloveno Rupnik è accusato da oltre trenta donne ed è stato già dimesso “per disobbedienza” dalla Compagnia di Gesù, da cui proviene anche il pontefice, nel 2023. Non è stato ridotto allo stato clericale, dunque è ancora sacerdote diocesano ed amministra regolarmente i sacramenti. Non è dato sapere quando si chiuderanno le indagini su di lui avviate dagli organismi della giustizia vaticana.
I mosaici di Rupnik possono essere visti nella cappella “Redemptoris mater” in Vaticano, ma anche sulla facciata principale del santuario mariano di Lourdes e all’interno delle basiliche di Fatima e San Giovanni a Rotondo. Altre sue opere sono visibili negli Stati Uniti d’America, in Polonia, in Spagna, a Malta, nonché in vari luoghi d’Italia. Rimuoverli e sostituirli avrebbe un costo enorme per la Chiesa cattolica, che si aggiunge a quello per la loro realizzazione.