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Il tribunale di Milano condanna Autogrill: “Il lavoro festivo è solo volontario, non obbligatorio”

Il lavoro festivo non può essere obbligatorio. A riconoscere il diritto è una sentenza del tribunale civile di Milano basata sul ricorso di due lavoratrici contro la società Autogrill. Secondo i giudici milanesi, è giusto riconoscere “il diritto soggettivo delle lavoratrici ad astenersi dal lavoro nelle festività” e dunque non è possibile obbligare un dipendente a lavorare nelle feste comandate contro la sua volontà.
A cura di Charlotte Matteini
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Il lavoro festivo non può essere obbligatorio. A riconoscere la volontarietà dei turni festivi è una sentenza del tribunale civile di Milano, intervenuto su ricorso di due lavoratrici di Autogrill per dirimere una controversia tra le dipendenti e il datore di lavoro. Il casus belli portato dinanzi ai giudici della corte milanese riguardava la precettazione che Autogrill aveva imposto a due lavoratrici in servizio presso il punto vendita Villoresi Est a Lainate, in provincia di Milano: all'epoca, le due dipendenti rivendicarono il proprio riposo festivo e annunciarono di non essere intenzionate a lavorare il giorno di Ferragosto. Per tutta risposta, l'azienda le precettò per obbligarle a prendere servizio il 15 agosto ma le due lavoratrici non si presentarono a lavoro e per questo motivo Autogrill decise di aprire un procedimento disciplinare nei loro confronti e le sospese per due giorni dal lavoro e dallo stipendio. Le due donne, però, assistite dalla Filcams-Cgil di Milano, si sono rivolte al tribunale civile di Milano e il giudice ha dato loro ragione.

Con provvedimento del 3 luglio, il tribunale ha infatti riconosciuto alle due lavoratrici  "il diritto soggettivo delle lavoratrici ad astenersi dal lavoro nelle festività". L'azienda dovrà ora corrispondere alle lavoratrici la quota di stipendio relativa ai due giorni di sospensione dal lavoro. "Siamo consapevoli delle particolari caratteristiche delle aziende turistiche, ma dopo questa sentenza il nostro obiettivo è discutere delle condizioni economiche e di organizzazione del lavoro con le imprese del turismo per garantire ai lavoratori la possibilità di conciliare la vita lavorativa con quella privata", ha commentato Marco Beretta, segretario cittadino di Filcams-Cgil, esprimendo soddisfazione per la sentenza.

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