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Il Tribunale del lavoro chiude i “Ministeri del nord”

Il giudice del lavoro di Roma ha dichiarato antisindacali i decreti che istituivano le sedi distaccate dei Ministeri volute dalla Lega, imponendo la chiusura delle strutture inaugurate in estate a Monza.
A cura di Antonio Palma
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Il giudice del lavoro di Roma ha dichiarato antisindacali i decreti che istituivano le sedi distaccate dei Ministeri volute dalla Lega, imponendo la chiusura delle strutture inaugurate in estate a Monza.

Secondo quanto riferisce l'AdnKronos, la terza sezione Lavoro del Tribunale di Roma ha annullato i decreti che istituivano sedi periferiche per alcuni Ministeri nella nuova struttura di Villa Reale a Monza, voluti insistentemente dalla Lega Nord durante l’estate. La decisione del giudice del lavoro Anna Baroncini è arrivata a seguito del ricorso effettuato dai sindacati della presidenza del Consiglio. La sentenza emessa il 14 ottobre è stata depositata oggi.

Secondo i sindacati, infatti, la decisione di inaugurare alcune sedi periferiche dei Ministeri è stata presa senza alcuna consultazione con i sindacati dei dipendenti. La legge invece prevede che per delocalizzare alcuni uffici vi sia la necessità di informazione e concertazione con i rappresentanti dei lavoratori. Secondo il presidente del sindacato indipendente della Presidenza del Consiglio, Alfredo Macrì, questo provvedimento del giudice costringe alla chiusura forzata le sedi di Monza e condanna la Presidenza del Consiglio a pagare un terzo delle spese processuali.

Il sindacato aveva chiesto l’annullamento dei decreti istitutivi dei nuovi uffici, ma il giudice ha rimandato la decisione al tribunale amministrativo, rendendo nulli solo gli atti in cui si evidenzia una condotta antisindacale. Ora la Presidenza del Consiglio dovrà valutare come fare il passo successivo, i sindacati hanno già preannunciato che se si ignorerà la decisione del giudice sono pronti a ricorrere al tribunale amministrativo. Intanto sia il sindacato Sipre che Snaprecom, promotori del ricorso, si dicono soddisfatti del risultato raggiunto.

Le sedi interessate sono quelle relative ai due Ministeri leghisti di Calderoli e Bossi, cioè quello della semplificazione normativa e delle riforme istituzionali, che sono state inaugurate in pompa magna da tutto il vertice leghista a luglio. Sulla richiesta di trasferimento dei Ministeri al nord voluta da Bossi, per mostrare di avere ancora in mano la volontà del Governo, si sono accese violente polemiche sia all’interno della maggioranza che con le opposizioni. Anche Napolitano aveva espresso chiaramente la sua contrarietà a questo tipo di soluzione, anche se alla fine la Lega si era accontentata di alcune sedi distaccate.

Ora il giudice ha ordinato all'amministrazione di “desistere dal comportamento antisindacale e di rimuoverne gli effetti” che equivale a dire chiudere gli uffici di Monza almeno fino a quando non si sia trovato un accordo con i sindacati. Scommettiamo che la Lega però non mollerà facilmente.

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