Il Trentino abbatterà altri 3 orsi dopo la morte di Andrea Papi: Fugatti firmerà nuova ordinanza
Il Trentino abbatterà altri 3 orsi dopo la morte di Andrea Papi, il giovane di 26 anni ucciso da un esemplare di orso selvatico nei boschi di Caldes, in Val di Sole, mentre si allenava non lontano da casa sua nella Provincia di Trento. Lo ha annunciato oggi il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Il governatore trentino infatti ha spiegato che firmerà anche le ordinanze di abbattimento per altri tre esemplari considerati problematici dopo aver già firmato l'abbattimento dell'orso individuato come responsabile della morte del 26enne, la cui identità sarà svelata dalle analisi genetiche.
Si tratta di orsi già individuati in passato come responsabili di attacchi a persone nei boschi del Trentino. La decisione è arrivata al termine di un vertice tra il presidente Fugatti e il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, avvenuto oggi nella sede del Ministero a Roma. All'incontro era presente anche Stefano Laporta il presidente di Ispra, L'Istituto che ha annunciato il proprio parere favorevole all'abbattimento dell'orso che ha ucciso Andrea Papi ma anche a quello di orsi che in passato hanno provocato il ferimento di escursionisti.
"Ringraziamo il ministro Pichetto per la sensibilità dimostrata rispetto a questa problematica, con l'auspicio che questo percorso di collaborazione possa avere sviluppi positivi per l'intera comunità trentina oggi ferita e arrabbiata per la morte di un giovane di 26 anni" ha commentato il governatore trentino. Il Ministro ha confermato la piena collaborazione del Ministero dell’Ambiente e ha raccomandato al presidente Fugatti la massima condivisione con Ispra delle procedure che porteranno all’individuazione dei soggetti ritenuti potenzialmente pericolosi per l’uomo.
Tra le altri possibili soluzioni prese in considerazione durante l'incontro vi è anche quella di mettere a punto un piano di trasferimento di massa di orsi col mantenimento nella Provincia di Trento solo di un numero limitato di esemplari sostenibili dal territorio e cioè una cinquantina di orsi in tutto.
A conclusione dell’incontro si è stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell’ambiente, Ispra, Regione e Provincia Autonoma di Trento, al fine di valutare in tempi celeri ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate.