Il sindaco Pisapia querela ‘Libero’ e ‘Il Giornale’: “Campagna diffamatoria contro di me”
Il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, querela i quotidiani ‘Libero' e ‘Il Giornale'. Il motivo? Una campagna diffamatoria che, a detta del sindaco, va avanti da mesi, attraverso la pubblicazione di titoli e articoli. Tra le accuse che hanno spinto Pisapia a sporgere querela, quella di aver ucciso il vigile urbano Nicolò Savarino, travolto da un'auto in fuga a gennaio, con un articolo apparso su ‘Libero' dal titolo "Vigile ucciso, Pisapia è il solo responsabile". Anche il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, ‘Il Giornale', attaccherebbe il sindaco attraverso la pubblicazione di vere e proprie invettive, come l'articolo apparso ieri sera, intitolato "Il sindaco di Milano Pisapia preferisce i marò in galera". Il sindaco ha precisato di aver esitato a lungo prima di sporgere querela, poiché da sempre "contro ogni censura e per la libertà di stampa", ma, a suo dire, "la campagna denigratoria ha raggiunto il limite".
Pisapia denuncia i quotidiani ‘Libero' e ‘Il Giornale': quest'ultimo, in particolare, "da quasi un anno mi riserva un trattamento inaccettabile, vere e proprie diffamazioni aggravate", ha spiegato il sindaco di Milano. La grande quantità di articoli e invettive contro Pisapia hanno costretto il primo cittadino a sporgere querela: "Di fronte a uno stillicidio quotidiano di articoli e titoli gravemente diffamatori, si tratta di una scelta obbligata a tutela della mia onorabilità". L'articolo che ha fatto traboccare il vaso è apparso ieri su ‘Il Giornale': "Il sindaco di Milano Pisapia preferisce i marò in galera". Il direttore Alessandro Sallusti ha rincarato la dose sul suo profilo Twitter:
la Milano di Pisapia molla i marò. Niente solidarietà. Ovvio, non sono ex terroristi rossi — alessandro sallusti (@alesallusti) Marzo 5, 2012
L'accusa: il comune di Milano tace sui marò arrestati in India – L'articolo della discordia prende avvio dalla decisione di Pisapia sullo striscione con la foto dei due marò arrestati in India. "Ha chiesto la liberazione di Francesco Azzara, il collaboratore di Emergency rapito lo scorso agosto in Darfur. Ha esposto uno striscione per esprimere solidarietà a Rossella Urru, sequestrata in Algeria, ma se in ballo ci sono le vite dei due marò Massimiliano e Salvatore, ostaggi in India, il Comune di Milano tace", si legge su ‘Il Giornale'. Sull'articolo firmato da Maria Sorbi, Pisapia ha spiegato: "Inutile spiegare che si tratta di una totale falsità". A proposito dello striscione, invece, il capogruppo milanese del Pd, Carmela Rozza, aveva riferito: "Non conosciamo i fatti, e non siamo noi che possiamo giudicare, quindi non siamo d'accordo sull'esposizione di striscioni o altro con i volti dei due militari".