video suggerito
video suggerito
Matteo Messina Denaro

Il sindaco di Castelvetrano, patria di Messina Denaro: “Ha fatto male alla sua terra. Doveva redimersi”

Il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, ha commentato la morte di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra deceduto stanotte a L’Aquila: “Ci vorranno decenni ancora prima che culturalmente si ponga fine ad una mentalità di illegalità e di impunità. Un pensiero alla figlia Lorenza, che reputo vittima innocente della situazione”.
A cura di Ida Artiaco
111 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"La morte ed il dolore meritano sempre rispetto umano ma non possono tacitare la ragione e le riflessioni, soprattutto in questo caso. Muore un uomo che ha fatto tanto male alla sua terra". Così Enzo Alfano, sindaco di Castelvetrano, nel Trapanese, ha commentato la morte di Matteo Messina Denaro.

Il boss, che proprio a Castelvetrano è nato e dove si trova ancora la sua famiglia, è deceduto questa mattina nel reparto detenuti all'ospedale San Salvatore de L'Aquila, dove era arrivato dopo essere stato qualche mese, in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza del capoluogo abruzzese. Le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi giorni: il Padrino era stato colpito da un'aggressiva forma di tumore al colon ormai al quarto stadio.

La notizia del decesso ha raggiunto alle prime luci dell'alba anche Castelvetrano. Secondo il primo cittadino, "ci vorranno decenni ancora, prima che culturalmente si ponga fine ad una mentalità, ad una cultura, talvolta dilagante, di illegalità, di impunità, che lui ed i suoi accoliti ed altri prima di loro hanno coltivato per troppo tempo".

Per quanto riguarda il futuro, Alfano ha sottolineato che "ci attende un percorso inequivoco di sana ed oggettiva consapevolezza che dovrà coinvolgere tutta la stragrande maggioranza di donne ed uomini perbene di cui il territorio è abitato, che dovrà negare ogni consenso a quanti, pochissimi invero, continuano ad avere ancora “annacamenti” disdicevoli. Avrebbe potuto redimersi, non solo cristianamente, e fare nomi e raccontare fatti di cui è stato autore, artefice e mandante. Non l’ha fatto. Ed è un vero peccato per la giustizia".

Infine, ha concluso il primo cittadino di Castelvetrano, "un pensiero di vicinanza umana voglio esprimerlo alla figlia Lorenza, riconosciuta nelle ultime settimane, che reputo vittima innocente della situazione. Auspico che si chiuda definitivamente un capitolo ed un libro tristissimo per questo straordinario territorio, pieno di grande storia e potenzialità mai dispiegate fino in fondo, perché avvolto da una cappa soffocante ha tenuto ben lontano tanti imprenditori seri ed investimenti puliti".

111 CONDIVISIONI
392 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views