Il sindaco di Ascoli alla cena fascista. L’ANPI: “Carogne fuoriuscite dalle fogne”
Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno ed esponente di spicco di Fratelli D'Italia, ha partecipato alla cena commemorativa della Marcia su Roma lunedì sera al ristorante Le Terme di Acquasanta; insieme a lui anche il suo vice Giovanni Silvestri, oltre al coordinatore provinciale di FDI Luigi Capriotti, al vicesindaco di San Benedetto del Tronto Andrea Assenti e al parlamentare marchigiano del partito Francesco Acquaroli, lo stesso che ieri pomeriggi in una nota ha specificato che la serata non aveva niente a che fare con il partito: "Noi non ne eravamo a conoscenza e ne prendiamo le distanze”.
Eppure il simbolo del partito di Giorgia Meloni era ben visibile ai circa settanta commensali. La "promozione" dell'iniziativa è stata affidata a un depliant con un ritratto di Benito Mussolini, un'immagine del fascio littorio, un'aquila sovrastata dal logo di Fratelli D'Italia e la scritta "Dio, Patria e Famiglia", slogan che anche Giorgia Meloni ha pronunciato sabato 19 ottobre nel corso della manifestazione di Piazza San Giovanni a Roma. La serata era dedicata alla Marcia su Roma, manifestazione armata che si tenne il 28 ottobre 1922, organizzata dal Partito Nazionale Fascista guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come effetto l'ascesa del fascismo in Italia.
A due giorni dalla "cena dei nostalgici", che si è svolta a una manciata di chilometri di distanza dalle frazioni di Pozza e Umito – dove i nazifascisti nel 1944 commisero un eccidio trucidando 42 persone – gli esponenti del partito di Giorgia Meloni che vi hanno preso parte tentano di correre ai ripari. Il sindaco di Ascoli Piceno ha dichiarato: "Non ho assolutamente celebrato la marcia su Roma. Smentisco questa notizia e ribadisco l’estraneità mia e del partito. Insieme all’amico Francesco Acquaroli sono passato a salutare un gruppo di amici ad Acquasanta che stavano festeggiando la vittoria in Umbria ed abbiamo parlato di alcuni problemi sulla ricostruzione. Non abbiamo partecipato a nessuna cena con busti o fasci”. Il coordinatore provinciale di Fratelli D'Italia Luigi Capriotti, confermando la presenza del sindaco di Ascoli, ha spiegato che era sua intenzione solo "consegnargli un pacchetto di marroni preparato da mia moglie". Secondo alcune testimonianze raccolte da Fanpage.it tuttavia il primo cittadino di Ascoli Piceno non sarebbe passato solo per un rapido saluto ma si sarebbe soffermato a lungo. Nessun esponente di Fratelli D'Italia, inoltre, avrebbe chiesto la rimozione delle bandiere del partito o del logo accanto al ritratto di Benito Mussolini.
L'Anpi: "I partecipanti? Carogne fuoriuscite dalle fogne"
La partecipazione del sindaco di Ascoli, città medaglia d'oro al valore militare per attività partigiana, è stata duramente criticata dall'ANPI che ha sporto denuncia per apologia del fascismo e segnalato l'episodio al Prefetto, che in questi giorni sta raccogliendo informazioni sui partecipanti: "Non sopportiamo più che queste carogne fasciste escano dalle fogne, e non è tollerabile che all'indomani della sua partecipazione alla cena il sindaco Fioravanti prenda le distanze – ha dichiarato Pietro Perini a Fanpage – Troppo comodo: avrebbe dovuto farlo subito, quando ha visto la locandina con il ritratto di Mussolini e il fascio littorio avrebbe dovuto alzarsi e andarsene. E' inaccettabile che si sia invece soffermato a lungo, salvo tentare di correre ai ripari una volta che è scoppiato lo scandalo".
La cena commemorativa della Marcia su Roma si è svolta nel centro di Acquasanta Terme, borgo che ha pagato a caro prezzo la dittatura fascista: nelle frazioni di Pozza e Umito, infatti, l'11 marzo del 1944 tedeschi e fascisti trucidarono 42 persone, tra le quali dodici abitanti del posto e 30 partigiani. Tra le vittime anche una bimba di appena 11 mesi bruciata viva davanti agli occhi della mamma.