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Il sindaco di Adro candidato al Senato. Sua l’idea della “scuola leghista”

Oscar Lancini è il sindaco che – dopo aver riempito la scuola di simboli leghisti – negò i pasti ai figli di genitori che non potevano pagare la retta mensile. Ma è anche l’ex titolare di una ditta accusata di aver sversato nel fiume Oglio tonnellate di rifiuti pericolosi.
A cura di Davide Falcioni
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Oscar Lancini

Ricordate Oscar Lancini, il sindaco di Adro balzato agli onori della cronaca nel 2010 per aver negato il diritto alla mensa ai figli di genitori che non riuscivano a pagare  la retta mensile? Ebbene, il "nobile" gesto gli è valso una candidatura al Senato in Lombardia, per l'esattezza in tredicesima posizione nelle liste della Lega Nord. Oscar Lancini si rese  protagonista anche della vicenda del simbolo leghista – il sole sulle Alpi – disseminato un po' ovunque all'interno dell'edificio scolastico "Gianfranco Miglio". Per chiederne la rimozione dovette intervenire il ministro dell'istruzione Gelmini, non senza strascichi polemici tra i leghisti "incalliti" che reputavano invece normale la presenza di un simbolo di partito in un luogo pubblico.

Ma non è tutto: il sindaco di Adro era anche il titolare della Elg (Eredi Lancini Giancarlo), ditta specializzata nello smaltimento di rifiuti pericolosi fallita nel 2007 e accusata di aver scaricato abusivamente nelle fognature e nel fiume Oglio migliaia di tonnellate di scorie tossiche, quindi sequestrata dalla magistratura. Oscar Lancini divenne sindaco e assunse di fatto il controllo sulle fognature nelle quali la sua ditta sversava rifiuti: un caso di conflitto di interessi palese, nei confronti del quale i vertici del partito non ebbero comunque nulla da obiettare. Per non parlare dei documenti ufficiali di Cotas (il consorzio che gestiva il depuratore della zona), Polizia Municipale, Carabinieri e Arpa, che attestavano valori altissimi di metalli pesanti, idrocarburi e solventi nelle acque. Ma – come riporta un articolo de Il Manifesto"i tre processi per inquinamento a carico dei soci della Elg (Oscar Lancini, i fratelli Luca e Lionella, la madre Maria Brescianini, tutti soci al 25% della ditta di famiglia) non hanno mai prodotto nemmeno una sentenza di primo grado: finiti prima del tempo per la prescrizione dei reati, i cui tempi erano stati dimezzati proprio in quegli anni dalla legge Cirielli".

Nell'aprile scorso gli impianti della Elg hanno riaperto i battenti. All'asta fallimentare per rilevare la ditta si è presentata una sola società:  la ValleSabbiaServizi di Agnosine, il cui responsabile tecnico è il fratello del sindaco Oscar, Luca Lancini, anch'egli rinviato a giudizio e prescritto per inquinamento in qualità di socio della vecchia Elg.

E la Lega Nord non ha riscontrato ragioni di inopportunità nel candidarlo al Senato?

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