“Il signor Bergoglio è anticristo, usurpatore e massone”: scomunicato prete dopo l’omelia

Don Ramon Guidetti è stato applaudito dai fedeli dopo sua omelia del 31 dicembre nella chiesa di Collesalvetti in cui era parroco. Durissima la risposta della diocesi. Il video dell’omelia.
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Il giorno di Capodanno la diocesi di Livorno ha emesso un decreto di scomunica per il parroco a Guasticce, frazione di Collesalvetti, don Ramon Guidetti, reo di essere “scismatico” per aver definito “anticristo”, ma anche “usurpatore antipapa” e “gesuita massone” papa Francesco durante la messa finale del 2023, il giorno di San Silvestro.

Il provvedimento è stato preso d’urgenza a norma del Codice Canonico e ha preso atto del “rifiuto alla sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti”. La scomunica, in questi casi, è automatica.

Il cancelliere della Curia ha, poi, ammonito “i sacerdoti e i fedeli a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto, cioè in modo automatico, nella gravissima pena della scomunica”. Don Ramon ha avuto una vocazione matura: è stato ordinato prete a 48 anni e da cinque era a Collesalvetti.

Nella sua omelia, giunta come un fulmine a ciel sereno per la piccola comunità in provincia di Livorno, si rivolge al pontefice chiamandolo “signor Bergoglio”, accusandolo innanzitutto di avere uno “sguardo cadaverico, nel nulla” a differenza del suo predecessore, Benedetto XVI. Vescovi e cardinali, secondo don Ramon, sanno che “c’è una massoneria che governa” e che Francesco “non è il Papa” ma tacciono. Francesco viene poi definito “l’innominato” ed un uomo che non è santo e che non porta più le chiavi di San Pietro.

Don Ramon, nella sua omelia che ha lasciato sconcertati tanti fedeli ma che ha ottenuto plauso da altri sui social network, ha anche lodato dall’altare don Alessandro Minutella, un altro sacerdote scismatico molto noto per le sue invettive contro papa Francesco. In conclusione, il sacerdote livornese ha invitato altri sacerdoti ad uscire allo scoperto “rinunciando a tutto ma non alla verità” perché “quello che conta è Cristo”.

Alla fine di un lungo discorso, durato circa venti minuti, il sacerdote è stato molto applaudito dai fedeli presenti in chiesa. Nelle ore seguenti, durissima ma obbligata la posizione della diocesi livornese. Don Ramon non ha replicato a sua volta attraverso un proprio comunicato.

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