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Il razzismo non esiste, è solo un’invenzione dei buonisti

L’omicidio di un immigrato è giustificabile. Si tratta di legittima difesa. È quanto sostengono alcuni connazionali sul web, commentando la morte di Emmanuel Namdi.
A cura di Charlotte Matteini
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Il razzismo non esiste, è solo un'invenzione dei buonisti che vogliono censurare le idee. I negri vengono ammazzati perché se lo meritano, perché sono tutti criminali, perché la gente è stufa di vedere questi giovanotti pieni di forze bivaccare per le strade delle nostre città. Hotel, lauti pranzi, soldi per folleggiare in giro e divertirsi. I negri vengono qui in Italia per fare la bella vita, non scappano da nessuna guerra. Stanno benissimo, sono tutti alti, forti, muscolosi e pieni di salute. Vengono qui a stuprare le nostre donne e a rubarci in casa, non hanno alcuna voglia di lavorare, preferiscono fare i mantenuti.

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L'omicidio di Emmanuel avvenuto ieri a Fermo non è altro che la risposta di un povero cittadino italiano all'esasperazione, all'invasione incontrollata dei migranti. E poi, è morto un negro, perché mai fare tanto casino per l'omicidio di un essere inferiore? Era ospite in Italia, non aveva il diritto di reagire. Il fratello italiano che l'ha ammazzato ha fatto bene: legittima difesa. Figuriamoci, ora non si può nemmeno insultare la moglie di un negro che questi cercano addirittura di difendersi. E poi, cos'avrebbe detto di male? La moglie assomiglia davvero a una scimmia, mica ha detto una cosa falsa. Insomma, il razzismo non esiste. La questione è ben diversa: l'italiano ha difeso il proprio onore, l'italiano aveva il diritto di uccidere l'invasore che ha osato reagire a una legittima provocazione.  Le persone sono stufe e si difendono come possono. L'esasperazione porta a farsi giustizia da soli. Il sentimento di vendetta è legittimo, la gente ha paura. E poi, siamo a casa nostra, facciamo quello che vogliamo noi italiani.

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No, non sono completamente impazzita. Quello che ho scritto nei primi due paragrafi è solo il riassunto di decine e decine di commenti che ho letto sul web relativi all'omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, morto ieri dopo essere stato pestato a sangue da un civilissimo autoctono di Fermo, piccola cittadina marchigiana. Il razzismo non esiste, vanno ripentendo, come tanti esponenti politici che ogni due per tre si scagliano contro i cosiddetti buonisti. Non si uccide a causa del colore della pelle, assolutamente no. La causa è sempre "benaltro". Poco importa che il primo a provocare sia stato l'italianissimo assassino offendendo la moglie di Emmanuel, il ragazzo ha avuto l'adire di reagire e l'italiano ha fatto bene a difendersi. Difendersi, picchiandolo a morte. Giusto così, secondo alcuni connazionali. Non sono razzista, ma ammazzare un negro è meno grave rispetto a uccidere un italiano, perché perdere tempo a indagare? Fosse rimasto a casa sua, sarebbe ancora vivo. Insomma, è colpa dell'immigrato clandestino se è morto. Il razzismo non esiste, è solo un'invenzione dei buonisti. Mi sembra evidente.

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Milanese, classe 1987, da sempre appassionata di politica. Il mio morboso interesse per la materia affonda le sue radici nel lontano 1993, in piena Tangentopoli, grazie a (o per colpa di) mio padre, che al posto di farmi vedere i cartoni animati, mi iniziò al magico mondo delle meraviglie costringendomi a seguire estenuanti maratone politiche. Dopo un'adolescenza turbolenta da pasionaria di sinistra, a 19 anni circa ho cominciato a mettere in discussione le mie idee e con il tempo sono diventata una liberale, liberista e libertaria convinta.
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