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Il rapporto Caritas: “I giovani di oggi sono più poveri dei loro genitori e dei loro nonni”

Un rapporto della Caritas evidenzia come i giovani under 34 di oggi siano più poveri dei loro genitori e dei loro nonni con un netto peggioramento delle condizioni economiche rispetto a dieci anni fa. Oggi un giovane su dieci vive in povertà assoluta.
A cura di Stefano Rizzuti
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I giovani sono più poveri dei loro genitori e dei loro nonni, i capifamiglia sotto i 34 anni sono sempre più poveri e il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è tra i più alti d’Europa. Il quadro che emerge dal rapporto della Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale 2017 ‘Futuro anteriore’ è allarmante sotto il punto di vista di quella che viene definita come la vulnerabilità dei giovani.

Prima della crisi la categoria più svantaggiata era quella degli anziani, secondo la Caritas. Ma ora, da circa cinque anni, la situazione è cambiata: sono i giovani e i giovanissimi a vivere in condizioni più critiche, “più allarmanti di quelle vissute un decennio fa dagli ultra-sessantacinquenni”.

Un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta nel nostro paese. E a preoccupare è anche la differenza rispetto al passato: solo dieci anni fa il dato era di uno su 50. “Ancora più allarmante”, per la Caritas, è la situazione dei minori, con 1 milione 292 mila in povertà assoluta (il 12,5% del totale). Al contrario, diminuiscono i poveri tra gli over 65 (da 4,8% a 3,9%). In costante aumento, inoltre, il divario di ricchezza tra giovani e anziani. La ricchezza media delle famiglie con capofamiglia di 18-34 anni è meno della metà rispetto al 1995, mentre per quelle con un capofamiglia over 65 la ricchezza è aumentata del 60%.

Disoccupazione e Neet

Altro problema evidenziato dal rapporto Caritas riguarda la mobilità intergenerazionale, “tra le più basse d’Europa”: tra i giovani che svolgono una professione qualificata solo il 7,4% proviene da una famiglia a basso reddito. Preoccupa la disoccupazione giovanile, con un tasso aumentato del 17% dal 2007. L’Italia è anche il paese dell'Ue con la più alta presenza di Neet: nel 2016, 3 milioni 278mila giovani (il 26% di chi ha tra 15 e 34 anni) risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo. Sono soprattutto donne (56,5%) e provengono dal Nord-est del paese (65,3%). Il 16,8% di loro è straniero.

Nei centri di ascolto Caritas (Cda) nel 2016 sono state accolte e sostenute 205mila persone. Oltre 4 su dieci sono italiani. Sostanzialmente sono equamente divisi tra uomini e donne e la maggior parte ha chiesto aiuto ai centri del Nord Italia. I paesi più presenti, tra quelli stranieri, sono il Marocco e la Romania.

Le giovani coppie troppo povere per far figli

La Caritas individua poi una nuova categoria sociale: i ‘sinkies’, ovvero i nuovi giovani poveri. Sono “giovani coppie senza figli che, pur lavorando in due, hanno un salario che sommato non corrisponde all’equivalente di un reddito decente” e per questo motivo non possono avere figli. La sigla deriva da ‘Single Income, No Kids'. Questo nuovo gruppo di giovani è stato individuato attraverso una indagine che ha riguardato 17 paesi europei.

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