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Il pugile campione che cede il titolo all’avversario in nome della pace

Il pugile indiano Vijender Singh ha vinto l’incontro per la finale asiatica dei pesi medi WBO contro l’avversario cinese Zulpikar Maimaitiali ma ha deciso di rinunciare al titolo chiedendo la pace al confine tra i due stati.
A cura di Giulio Cavalli
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L'incontro di pugilato valeva la finale finale asiatica dei pesi medi WBO: si sfidavano l'indiano Vijender Singh e il cinese Zulpikar Maimaitiali. Sing è già stato detentore di diversi titoli e in India è considerato un eroe nazionale, per questo il palazzetto dello sport di Mumbai, luogo dell'incontro, era affollatissimo.  Il match si è deciso ai punti. Appena la giuria ha espresso il verdetto con cui assegnava la cintura di campione asiatico al pugile indiano il boato dei tifosi, raccontano i quotidiani indiani, è stato un esplosione di felicità.

Fin qui è una delle tante storie di sport che si consumano tutti i giorni in tutti gli angoli del mondo eppure il diretto vero, questa volta, è arrivato dopo il gong: dopo il verdetto Vijender Singh si è avvicinato all'avversario, l'ha abbracciato, ha ringraziato i tifosi e s'è fatto dare un microfono. «Non voglio questo titolo», ha detto con voce fermissima. E tutto intorno s'è fatto un silenzio degno di un knock-out. «La tensione al confine è una cattiva notizia. Lo leggo sui social media, tra le notizie, e noto che si aggrava ogni giorni di più. E questo non va bene. Non voglio il titolo, per la pace e l'armonia al confine tra Cina e l'India. Lo cedo al mio avversario Maimaitiali. Non voglio la tensione al confine. È un messaggio di pace. È importante.»

Cina e India da mesi sono invischiate in una pericolosa disputa territoriale nella zona di Donglang che rischi di sfociare in un conflitto. La crisi diplomatica si è accesa per l'ampliamento di una strada lungo il confine che Pechino vorrebbe far passare attraverso un altopiano conteso dai due governi. Il 18 giugno, più di 270 truppe armate di frontiera indiane e due bulldozer hanno attraversato la frontiera sino-indiano nel settore del Sikkim al Duo Ka La in territorio cinese per ostacolare la costruzione della strada. Singh con il suo gesto ha esortato i due Paesi a trovare una soluzione pacifica. Il portavoce del Ministero della Difesa cinese ha deciso di accogliere subito l'appello per riavviare i contatti diplomatici.

«Pregate per me, perchè un giorno possa diventare campione del mondo. Vorrei ringraziare tutti voi per il vostro impegno». ha detto Singh prima di lasciare la cintura all'avversario. E l'incontro è entrato nell'epica.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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