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Covid 19

Il professor Galli: “Stanco di consolare chi ha portato covid a casa di nonni e genitori”

L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano: “Sono anche così amareggiato, stanco di dover consolare l’inconsolabile, cioè quelle persone che sanno di aver portato l’infezione a casa, a genitori o nonni che magari sono andati all’altro mondo”. E ancora: “Non abbiamo ancora compreso che con questo virus non c’è trattaviva”.
A cura di Davide Falcioni
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“Se gli italiani hanno dato senso di poca responsabilità? Io non ho voglia di prendermela con loro. Però, non si è ancora capito che il Covid è maledettamente subdolo, un virus con cui non puoi entrare in trattative“. A dirlo il professor Massimo Galli, direttore del Reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ospite ieri sera della trasmissione ‘Accordi&Disaccordi’ di Nove. “Per definizione è una malattia infettiva data da un virus invisibile: la vedi quando ce l’hai, la vedi quando ce l’ha qualcuno dei tuoi cari – ha aggiunto il professore – Sono anche così amareggiato, stanco di dover consolare l’inconsolabile, cioè quelle persone che sanno di aver portato l’infezione a casa, a genitori o nonni che magari sono andati all’altro mondo. Temo che su tutta questa vicenda si sia ancora molto lontani dall’aver acquisito una robusta comprensione di quella che è la sua realtà, del fatto che comunque con il virus non c’è trattativa“, ha concluso Galli.

Galli: "Rischio terza ondata se non rispettiamo le regole"

Nei giorni scorsi l'infettivologo aveva messo in guardia dal rischio di una terza ondata di contagi dopo le festività natalizie. Commentando gli assembramenti visti in molte città per lo shopping, l'esperto ha avvertito: "È evidente che, se non si mantengono le precauzioni" necessarie a limitare la diffusione dei contagi da Sars-CoV-2, "non potremo che rivedere una situazione simile a quella che abbiamo già vissuto". galli ha infatti ricordato che, sebbene il numero dei contagi sia in diminuzione, "abbiamo ancora moltissimo virus che circola". Troppo, in tutto il Paese, "per pensare di tornare a un liberi tutti appena avuto un accenno di risultato" dalle restrizioni disposte contro la seconda ondata.

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