video suggerito
video suggerito
Matteo Messina Denaro

Il procuratore di Palermo: “Messina Denaro fermato a un posto di blocco 7 anni fa, non fu riconosciuto”

L’ex boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro sette anni fa venne fermato a un posto di blocco ma i carabinieri non lo riconobbero. Un nuovo particolare sulla latitanza dell’ex boss di Cosa Nostra, arrestato il 16 gennaio 2023 e morto il 25 settembre, rivelato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia. “Dobbiamo individuare chi lo ha favorito”, ha aggiunto.
A cura di Eleonora Panseri
90 CONDIVISIONI
Messina Denaro portato via dopo l'arresto
Messina Denaro portato via dopo l'arresto
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Matteo Messina Denaro ha vissuto a lungo nel Trapanese, il suo territorio, sicuro di non essere scoperto. Indagando dopo il suo arresto, abbiamo scoperto che era stato addirittura fermato a un posto di blocco, sette anni fa, in provincia di Trapani. Ma non fu riconosciuto dai carabinieri che controllarono il suo documento. Tutto sembrava in regola".

A raccontare questo nuovo particolare sulla latitanza trentennale dell'ex boss di Cosa Nostra, arrestato il 16 gennaio 2023 e morto a 61 anni il 25 settembre per un tumore al colon, è stato il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, il magistrato che ha coordinato le indagini che hanno portato alla cattura del capomafia.

La rivelazione del procuratore è arrivata durante un incontro con i ragazzi delle scuole di Casal di Principe, in provincia di Caserta, tenutosi in una villa confiscata dove ha sede Casa don Peppe Diana, luogo dedicato al sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994.

"Messina Denaro confidava sul fatto che le forze dell'ordine avevano sue foto vecchie di anni – ha raccontato il procuratore di Palermo – ma c'era anche chi lo avvisava dei movimenti degli investigatori. Ci dobbiamo interrogare su come sia stato possibile che abbia trascorso trent'anni in latitanza. Oggi, l'impegno della procura di Palermo è quello di individuare chi ha favorito Messina Denaro", ha detto ancora de Lucia, insistendo sull'esistenza di una rete di complicità che per tanti anni aveva protetto il boss, permettendogli di condurre un'esistenza quasi del tutto indisturbata.

"La malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante", ha anche spiegato rispondendo alle domande dei ragazzi che hanno letto il libro ‘La Cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia' scritto dal procuratore de Lucia con l'inviato di Repubblica Salvo Palazzolo. Da tempo l'ex superlatitante soffriva infatti di tumore al colon e il 16 gennaio 2023 era stato individuato e arrestato nella clinica "La Maddalena" di Palermo, dove era in cura sotto falso nome di Andrea Bonafede.

90 CONDIVISIONI
392 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views