Il processo per l’omicidio di Niccolò Ciatti si farà in Italia, il padre: “Lui merita giustizia”
Si farà in Italia il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il giovane fiorentino ucciso in una rissa in una discoteca di Lloret de Mar nel 2017. I familiari di Niccolò hanno ricevuto la notifica per la prima udienza del giudizio immediato disposto dalla procura di Roma a carico di Rassoul Bissoultanov, estradato alcune settimane fa in Italia dalla Germania in esecuzione di un mandato d’arresto europeo. Il dibattimento inizierà il prossimo 18 gennaio davanti alla corte d'assise. La Spagna, che aveva fissato la data dell'inizio del dibattimento il 26 novembre, nel frattempo ha sospeso il proprio procedimento.
"Un passo vero verso quella giustizia che Niccolò merita", le prime parole dopo aver appreso dell'avvio del processo in Italia di Luigi Ciatti, il padre del giovane ucciso. "Una giustizia italiana che si è mossa ed è riuscita in pochi mesi ad arrivare a una data d'inizio processo. È l'inizio, il percorso è lungo, sia per questo processo ma anche per riuscire a processare l'altro ceceno colpevole quanto il primo. Non ci arrendiamo finché avremo forza. Vogliamo giustizia per Niccolò”, così ancora il padre del giovane.
Alcune settimane fa Rassoul Bissoultanov, cittadino russo di origine cecena accusato di aver ucciso il 22enne in una discoteca in Spagna, è stato consegnato dalle autorità della Germania all’Italia. “È una buona notizia, ma non posso dire sono contento perché la contentezza è un’altra cosa”, aveva detto Luigi Ciatti a Fanpage.it dopo la notizia dell’estradizione, chiedendo “il luogo dove più a lungo possa rimanere in carcere” e dicendosi convinto che questo luogo possa essere l’Italia. "Noi speriamo in una condanna molto alta, noi vorremmo l'ergastolo. L'assassino non ha nessuna intenzione di riabilitarsi, ma di fuggire, lo ha già dimostrato. Non è pentito, e l'unico posto dove è giusto che stia è in carcere, anche come esempio per altri come lui", aveva aggiunto.