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Il processo al boss Filippo La Rosa si rifarà per un errore dei pm

A causa di un cavillo dovranno ripartire da zero i processi al boss mafioso Filippo La Rosa e al suo presunto fiancheggiatore Salvatore Greco.
A cura di Alfonso Biondi
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Filippo La Rosa boss mafioso

Magistrati che fanno bene il loro lavoro, magistrati che a volte sbagliano: certamente è il secondo caso a fare più scalpore. Qualche giorno fa, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il pg della Cassazione non aveva lesinato critiche anche ai magistrati. E stavolta qualche critica ci vuole davvero. Ha fatto parecchio rumore, infatti, la vicenda di Filippo La Rosa, il boss mafioso catturato nel 2009 dopo 16 anni di latitanza, il cui processo dovrà ripartire da zero a causa di un errore dei pm della Dda Ignazio De Francisci e Marzia Sabella. Il boss, già condannato all'ergastolo 3 anni fa per aver ucciso suo cugino Giovanni Fici, in questo processo era accusato di associazione mafiosa.

Non solo La Rosa. Anche al processo del suo presunto fiancheggiatore Salvatore Greco, arrestato lo scorso luglio, toccherà la stessa sorte. A deciderlo è stata la prima sezione del tribunale presieduto da Vittorio Alcamo; il tribunale ha infatti accolto un'eccezione sollevata dagli avvocati dei due imputati, Marco Clementi e Loredana Lo Cascio, circa la nullita' del giudizio immediato con il quale La Rosa e Greco stavano per essere giudicati. Un'ordinanza che consentirà peraltro a Greco di lasciare gli arresti domiciliari e di tornare libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

Ma qual è questo cavillo? In pratica il cavillo riguarda la scelta della Procura di scegliere il giudizio immediato per gli imputati, richiesta che può essere formulata solo quando la fase incidentale del tribunale del riesame è conclusa. In questo caso, come hanno fatto notare gli avvocati, i tempi vanno a sfavore della scelta dei pm, che avevano chiesto, ritenendo di avere prove tali da saltare la fase dell'udienza preliminare, il processo per i due nel settembre scorso. Quando già, però, la misura cautelare era stata impugnata dai legali davanti al Riesame. Non ci sarebbero stati ostacoli al processo se la procura avesse aspettato che sul provvedimento si pronunciasse la Cassazione (dove l'istanza e' stata peraltro di recente rigettata). Il tribunale ha dovuto dunque restituire gli atti e il procedimento deve retrocedere alla fase delle indagini preliminari (Fonte Agi).

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