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Il problema non è Calderoli ma chi lo vota

Calderoli non parla solo per sé, ma segue probabilmente un disegno politico che vuole assecondare il razzismo all’italiana. La “sua” gente ama sentir associato il il Ministro Kyenge ad un orango.
A cura di Antonio Menna
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"Quando vedo il Ministro Kyenge penso ad un orango". Non mi colpisce tanto il disgustoso razzismo, in questa frase di Calderoli, quanto la sorpresa di scoprire che lui pensa. L'autore del "porcellum"; il brillante uomo di Stato che insultando Maometto scatenò una rivolta contro l'ambasciata italiana a Tripoli, dove morirono 11 persone ha un'attività cerebrale. Incredibile, ma mica tanto. Sono convinto che non ci sia alcuna gaffe dietro questa uscita. C'è un disegno preciso. Calderoli parla ad un italiano che purtroppo esiste. Ha abbinato il razzismo sul colore della pelle con la battuta sull'avvenenza, o non, di una donna. La fusione perfetta. Calderoli sa che la "sua" gente ama sentire queste cose. Non mi meraviglierei se un sondaggio desse oggi la Lega in salita. Bisogna pur far dimenticare i diamanti, le barche, le case pagate col finanziamento pubblico. Una bella botta di razzismo all'italiana e tutto passa. Per questo dico che il problema non è Calderoli. Ma chi lo vota.

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Antonio Menna, giornalista, scrittore autore tra gli altri del libro "Se Steve Jobs fosse nato a Napoli".
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