Il primario che cura i no vax: “Non si pentono, pensano di evitare il vaccino con la malattia”
Il ritorno dalle vacanze a Torino c'è già stato ma è da 4-5 giorni che non ci sono nuovi ingressi in terapia intensiva nel capoluogo piemontese. Al momento c'è un solo paziente in terapia intensiva, tre in sub intensiva e 12 nei reparti di bassa intensità. Dei 16 ricoverati complessivi solo uno aveva ricevuto la doppia dose di vaccino, ma è un paziente con "una patologia ematologica sottostante, un paziente fragile come vengono definiti".
Tutti gli altri, il 98% dei ricoverati, ha scelto di non vaccinarsi ed è finita in ospedale: "Avevano diritto, avrebbero potuto farlo – riflette il Dottor Domenico Vallino, Direttore della Medicina d’Urgenza del Mauriziano – qualcuno si riserva di pensarci e di vedere cosa fare una volta guarito, ma la maggior parte di loro è ancora ostile al vaccino nonostante la malattia, diffidente nei confronti della vaccinazione, anche perché adesso dicono ‘mi faccio la malattia e mi faccio gli anticorpi'".
"Lo scetticismo nei confronti del vaccino – ragiona il dottor Vallino – supera la razionalità, ne vediamo di tutti i colori qui". Col ritorno delle vacanze già concluso per la maggior parte dei torinesi, la riflessione delle strutture ospedaliere è che questa ‘ondata' dovuta ai rientri si sia già esaurita.
"Io credo non ci saranno grosse ondate di virus aumentando le vaccinazioni – si sbilancia Vallino – e non ci saranno i disastri dello scorso anno, né altri lockdown. Con un po' di intelligenza, rispettando distanziamento e vaccinandoci non sarà come l'anno scorso. Dovremo convivere col virus, che non sparirà di colpo e continuerà a mutare, ma il prossimo anno probabilmente sarà un virus presente che tenderà a non essere più così ‘cattivo'".
"In caso contrario – conclude il medico – sarebbe un disastro, affrontare un altro autunno come lo scorso sarebbe veramente difficile, ma ci sono delle buone prospettive per cui questo possa non succedere".