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Covid 19

Il presidente del Gimbe Cartabellotta: “Una follia lo stop alle mascherine al chiuso”

“Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata, ritengo personalmente una follia abolire l’obbligo di mascherina al chiuso”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ha invece definito “ragionevole” il graduale superamento del Green pass.
A cura di Francesco Loiacono
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Per il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, togliere l'obbligo delle mascherine al chiuso è "una follia". Non usa mezzi termini il medico che, interpellato dall'agenzia Ansa, ha commentato il calendario dei progressivi allentamenti delle restrizioni per il Covid-19 annunciato alcuni giorni fa dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza. "Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata, ritengo personalmente una follia abolire l'obbligo di mascherina al chiuso per due ragioni – ha spiegato Cartabellotta -: innanzitutto, per l'elevatissima contagiosità della variante Omicron, e ancor più di Omicron 2; in secondo luogo, perché la protezione del vaccino nei confronti del contagio è limitata (circa 60 per cento) e declina rapidamente".

Per Cartebellotta è "ragionevole" superare il Green pass

Il presidente della Fondazione Gimbe ha invece definito "ragionevole" il graduale abbandono del Green Pass "che ha ormai esaurito il compito primario di spinta alle vaccinazioni". Dal primo maggio, stando al decreto "riaperture" approvato lo scorso 17 maggio dal governo, il certificato verde di fatto non servirà più nemmeno al chiuso. E dalla stessa data non saranno obbligatorie al chiuso nemmeno le mascherine, dispositivi individuali di protezione con i quali negli oltre due anni di pandemia abbiamo imparato tutti a convivere. Cartabellotta non è l'unico scettico su quest'ultimo allentamento: anche il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi, in un'intervista al quotidiano "Il Messaggero", ha parlato della necessità di mantenere le mascherine "almeno nei luoghi chiusi, per evitare un nuovo aumento dei contagi e salvare l'estate".

Niente quarantene da contatto a scuola: ‘Farà da volano all'aumento dei casi'

Sia Ricciardi sia Cartabellotta pongono l'attenzione sull'attuale incremento di contagi che si sta verificando. Per il presidente della Fondazione Gimbe la roadmap delle riaperture "è stata annunciata in una fase di massima tranquillità e pianificata durante la fase di iniziale di risalita della curva epidemiologica, con tutte le incertezze sull'entità della ripresa della circolazione virale e, soprattutto, del suo impatto sugli ospedali". Tra le altre misure sulle quali Cartabellotta è scettico c'è l'abolizione delle quarantene per contatto, che nelle scuole "inevitabilmente rappresenterà un volano all'aumento dei casi" a causa dell'attuale livello di circolazione virale e della "bassa copertura vaccinale della fascia 5-11". Per il presidente del Gimbe "si poteva aspettare la fine dell'anno scolastico senza cambiare le regole". Il governo invece ha deciso, lo ricordiamo, che la quarantena sarà necessaria solo per i positivi al virus, ma non più per i contatti dei positivi (per i quali basta l'autosorveglianza).

Difficile tracciare gli scenari per l'autunno

Nella sua intervista all'Ansa Cartabellotta ha quindi affrontato altri due temi: la quarta dose per tutti, sulla quale "al momento non ci sono evidenze disponibili per raccomandarne, o meno l'utilizzo". E poi l'evoluzione della pandemia nel prossimo futuro: "Difficile al momento tracciare gli scenari per l'autunno, perché ci sono troppe variabili che condizioneranno la circolazione del virus e l'impatto sugli ospedali – ha spiegato il medico -: dall'aumentata circolazione virale nella stagione fredda all'emergenza di nuove varianti; dal declino della protezione vaccinale, in particolare nei confronti della malattia grave, ai comportamenti individuali che, indipendentemente dagli obblighi, influenzano in maniera rilevante la diffusione del virus".

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