Il Presepe quest’anno sarebbe fermato dai muri d’Europa
Che forma ha il presepe del 2015? Dico, se riuscissimo davvero ad andare oltre il senso delle statuine, il muschio e le montagne e i fiumi di carta stagnola. Il senso del presepe, nel suo significato più profondo, è nella ripetuta rappresentazione del momento della natività per tenere a mente il senso e le condizioni di quella nascita. Si può essere più o meno cristiani ma la nascita di Gesù racconta una storia. Una bella storia. Che oggi sarebbe ostacolata nonostante i duemila anni di civiltà passati.
Il bambino che nasce in un grotta, in una situazione d'emergenza e dentro un giaciglio di fortuna, scaldato solo dagli animali e tenuto con fatica lontano dalle intemperie, sotto gli occhi preoccupati dei suoi genitori sostenuti solamente dalla solidarietà, che sia di mai o di pastori, oggi, che bimbo sarebbe?
Forse avrebbe gli occhi spaventati e infreddoliti di uno qualsiasi dei bambini che arrivano via mare. Uno di quelli che non muoiono in mare, ovviamente: altrimenti che senso avrebbe un presepe senza bambino? Già. Il senso, appunto.
Scappano Giuseppe e Maria insieme al loro bambino: scappano insicuri come tocca a chi scappa all'improvviso, raccogliendo i propri cenci e pronto anche a rischiare la morte, piuttosto che stare lì dove la morte è certa per la furia di Erode. Aiutateli a casa loro, Giuseppe, Maria e Gesù, perché dovrebbero accettare questa famiglia di profughi solo perché scappa? Oggi Erode ha il nome della guerra civile, del terrorismo e come Erode (e i vigliacchi) uccide uomini, donne e bambini. Al chilo. Dichiarando la guerra anche a chi la guerra non la vuole o non la può fare. Chi ha salvato Gesù? La voce solidale che ha sparso la notizia del pericolo. Chi ha accolto Giuseppe e la sua famiglia? Dice il Vangelo «A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12).
Ma quindi a Gesù, Giuseppe e Maria interessava davvero andare in Egitto per sfruttare quel popolo, quel Paese, per bighellonare in quei territori? Non avrebbero dovuto, gli egiziani, chiudere le frontiere a quel falegname che certamente non avrebbe potuto dare valore aggiunto con il suo umile mestiere e quella moglie giovane da mantenere? E invece no, pensa te che irresponsabili gli egiziani che hanno ospitato quella famiglia sporca e potenzialmente pericolosa in attesa che erode (con la sua guerra) morisse.
Se avete un minuto, in questi giorni, provate a pensare al presepe oggi, nel 2015, che forma e che facce avrebbe sotto l'albero. Pensate a quante similitudini ha il dolore sempre così fitto nonostante i secoli, attraversando i secoli. Gesù oggi dovrebbe avere la fortuna di rientrare nelle quote europee, essere riconosciuto profugo, avrebbe testimonianze ma niente documenti e se superasse tutti questi ostacoli dovrebbe sperare di non capitare vicino ad uno xenofobo qualsiasi. Che però prega Dio. Ma non ha né gli occhi né il cuore per vederlo in giro.