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Il prefetto di Trapani su Matteo Messina Denaro: “Bisogna pensare al dopo, la mafia non è sconfitta”

A Fanpage.it parla il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, che per la prima volta commenta l’arresto di Matteo Messina Denaro, lanciando anche un appello ai più giovani.
A cura di Roberto Marrone
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Per la prima volta dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, il 16 gennaio 2023, parla ai microfoni di Fanpage.it il massimo rappresentante dello Stato in provincia di Trapani, ovvero il prefetto Filippina Cocuzza. Tante sono le domande, i dubbi e le supposizioni sulla latitanza del boss e sul suo arresto. Una vittoria dello Stato, lo ribadisce con forza il prefetto Cocuzza. Alcune voci infatti volevano che Messina Denaro non fosse stato "trovato" ma che si fosse “consegnato”.

Parole ferme e decise in merito alla vicenda vengono espresse dal prefetto a Fanpage.it: “I cosiddetti dietrologi da subito hanno banalizzato l’arresto visto che si trovava nel suo territorio e girava tranquillamente per il trapanese. Non è così perché si sono spese energie immense di tutte le forze dell’ordine, che per anni, interi nuclei speciali, hanno lavorato in silenzio per arrivare a questo lieto risultato. Se nell’ultimo periodo il soggetto aveva cambiato le sue abitudini e aveva creato delle condizioni diverse per potere poi essere individuato, questa è una storia ma sicuramente è una vittoria dello Stato anche se ovviamente la mafia non è sconfitta”.

Ovviamente con l’arresto del superlatitante termina un’era mafiosa particolare, ovvero quella della stagione stragista. Ma per la dott.ssa Cocuzza adesso bisogna concentrarsi su cosa avverrà nel prossimo futuro e sulle dinamiche che verranno a crearsi all’interno degli ambienti mafiosi ancora presenti. “La mafia però è sicuramente indebolita, non tanto per Messina Denaro, ma per tutte le centinaia di operazioni fatte negli ultimi anni e mesi”.

Tra gli strumenti più incisivi messi in atto in questi anni, dallo Stato e quindi dalla magistratura nei confronti dei mafiosi, vi è la confisca di beni tra denaro, macchine ma soprattutto terreni e abitazioni. In provincia di Trapani, secondo l’Agenzia Nazionale, sono ben 1478 gli immobili confiscati molti dei quali in disuso. “Ci sono dei meccanismi poco noti e molto farraginosi. Dalla confisca del bene in poi – spiega il prefetto – ci sono una serie di attività che non si risolvono nel sorgere di un mattino. Nell’immaginario collettivo sembra che quei beni siano fermi, immobili, invece non è così perché la Prefettura sta eseguendo un lavoro molto certosino ed a breve verranno assegnati d’intesa con gli Enti Locali. Così facendo avranno nuova vita e nuovo riscatto”.

La Dott.ssa Cocuzza vanta un curriculum come donna delle istituzioni da sempre impegnata nella lotta alla criminalità. E quando le si chiede perché si percorra la strada dell'illegalità, accanto però ai tanti cittadini che scelgono la legge, risponde: "Al sud è un discorso anche culturale; spesso e senza dolo si cerca l’amico al Comune o in qualche ufficio perché abbiamo connaturata una mentalità dell’appoggio. Andare nel solco dell’illegalità in alcuni contesti è quasi ovvio, non si prova neanche ad affrontare un percorso normale.”

Un appello sentito e forte arriva dalla massima carica dello Stato a Trapani: “Ai ragazzi dico di fare baccano, di muoversi e di rivendicare qualsiasi cosa. Cogliete questo momento e fate vedere oggi e nel futuro che non siamo quello che ci dipingono.”

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