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Il Pastificio Giovanni Rana riporta in Italia la produzione di piatti pronti e sughi

Grazie a un investimento di 78 milioni di euro la storica azienda di San Giovanni Lupatoto (Verona) – che opera con otto stabilimenti ed è il principale produttore di pasta fresca ripiena in Europa e negli Stati Uniti d’America – tornerà a preparare nel nostro Paese i suoi sughi e piatti pronti.
A cura di Davide Falcioni
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Lo storico pastificio Giovanni Rana riporterà parte della produzione in Italia. La storica azienda di San Giovanni Lupatoto (Verona) – che opera con otto stabilimenti ed è il principale produttore di pasta fresca ripiena in Europa e negli Stati Uniti d’America – tornerà a preparare nel nostro Paese i suoi sughi e piatti pronti. Con un investimento di 78 milioni di euro complessivi la linea sarà trasferita dal Belgio, dove si trova attualmente, al sito di Moretta, provincia di Cuneo. Il progetto vede anche la compartecipazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che contribuisce con quasi 10 milioni di euro.

Oltre allo stabilimento di Moretta la produzione coinvolgerà anche i siti di Gaggiano (Milano) e San Giovanni Lupatoto (Verona). Come spiega il Mimit "l’accordo, di particolare rilevanza strategica per i territori delle regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, prevede la realizzazione di un programma di sviluppo industriale finalizzato all’aumento della capacità produttiva dell’azienda, che attualmente commercializza in 52 Paesi, con l’obiettivo di soddisfare la maggiore richiesta sul mercato dei prodotti di punta del Gruppo: pasta, sughi e piatti pronti".

Inoltre "l’azienda, che ha oltre 1600 addetti, con la sottoscrizione dell’accordo prevede un incremento occupazionale di 96 lavoratori e un impatto di oltre 180 milioni di euro sulla filiera produttiva, con ricadute positive sui fornitori di materie prime (verdure, formaggi, farine, carni e salumi) composti per oltre l’80% da imprese di piccole e medie dimensioni, e sui fornitori di packaging e tecnologia di produzione. Il piano, oltre al consolidamento della struttura produttiva dei territori di riferimento, permetterà anche il rafforzamento del Gruppo sui mercati esteri". A sostegno dell’investimento, il Ministero ha concesso oltre 9.6 milioni di euro di agevolazioni a fondo perduto. La Regione Piemonte comparteciperà economicamente con 350 mila euro.

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