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Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news

Il Papa ricorda le vittime di Brandizzo: “Stavano solo lavorando, tenere alta attenzione su sicurezza”

Il pontefice ha ricevuto in udienza i membri dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro. E ricordando quanto accaduto quanto accaduto a Brandizzo (Torino) con la morte dei 5 operai travolti dal treno, che “non dobbiamo abituarci a queste tragedie. A volte sembra di sentire un bollettino di guerra”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ancora ho in mente i cinque fratelli ammazzati da un treno mentre stavano lavorando“. Con queste parole Papa Francesco ha voluto ricordare gli operai vittime dell’incidente di Brandizzo, nel Torinese. Lo ha fatto ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro in occasione dell’80esimo anniversario della fondazione:

“Grazie perché tenete alta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, dove accadono ancora troppe morti e disgrazie”, ha aggiunto Bergoglio.

Ha poi ricordato come "le tragedie e i drammi nei luoghi di lavoro purtroppo non cessano, nonostante la tecnologia di cui disponiamo per favorire luoghi e tempi sicuri. A volte sembra di sentire un bollettino di guerra". Questo accade, ha aggiunto il Pontefice, "quando il lavoro si disumanizza e, anziché essere lo strumento con cui l'essere umano realizza sé stesso mettendosi a disposizione della comunità, diventa una corsa esasperata al profitto. Le tragedie iniziano quando il fine non è più l'uomo, ma la produttività".

Secondo il Papa dunque la sicurezza sul lavoro deve essere "il primo dovere e la prima forma di bene" per ogni datore di lavoro. "Sono invece diffuse forme che vanno in senso opposto e che in una parola si possono chiamare di carewashing – ha concluso -. Accade quando imprenditori o legislatori, invece di investire sulla sicurezza, preferiscono lavarsi la coscienza con qualche opera benefica".

La responsabilità verso i lavoratori – chiosa Bergoglio – è prioritaria: la vita non si smercia per alcuna ragione, tanto più se è povera, precaria e fragile. Siamo esseri umani e non macchinari, persone uniche e non pezzi di ricambio".

Ma il fatto è che nel mondo del lavoro "si va avanti, come se nulla fosse, devoti all'idolatria del mercato. Ma non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all'indifferenza verso gli infortuni. Non possiamo accettare – ha sottolineato ancora il Papa – lo scarto della vita umana. Le morti e gli infortuni sono un tragico impoverimento sociale che riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte. Non dobbiamo stancarci di imparare e reimparare l'arte del prenderci cura, in nome della comune umanità. La sicurezza, infatti, non è solo garantita da una buona legislazione, che va fatta rispettare, ma anche dalla capacità di vivere da fratelli e sorelle nei luoghi di lavoro", ha concluso Bergoglio.

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