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Il Papa nomina tre nuovi santi: chi sono Pietro To Rot, Ignazio Choukrallah Maloyan e Maria del Monte Carmelo

Papa Francesco ha nominato tre nuovi santi, approvando i voti favorevoli del Dicastero delle Cause dei santi per la loro canonizzazione. Sono Pietro To Rot, Beato della Papua Nuova Guinea, l’arcivescovo armeno Ignazio Choukrallah Maloyan e Maria del Monte Carmelo, fondatrice delle Suore Ancelle di Gesù e prima santa del Venezuela. Saranno inseriti nel futuro Concistoro che riguarderà le prossime Canonizzazioni.
A cura di Eleonora Panseri
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Papa Francesco
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Papa Francesco ha nominato tre nuovi santi, approvando i voti favorevoli della Sessione Ordinari dei Padri cardinali e vescovi membri del Dicastero delle Cause dei santi per la loro canonizzazione.

I tre nuovi santi saranno Pietro To Rot, primo Beato della Papua Nuova Guinea, il Beato arcivescovo armeno Ignazio Choukrallah Maloyan e Maria del Monte Carmelo, fondatrice delle Suore Ancelle di Gesù. La religiosa sarà la prima santa del Venezuela.

Il Pontefice ha anche autorizzato anche la promulgazione dei decreti che riguardano il miracolo attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Carmelo De Palma, Sacerdote diocesano nato il 27 gennaio 1876 a Bari e morto il 24 agosto 1961, che diventerà quindi Beato; e le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Antonio Maria Ibiapina, Sacerdote diocesano, nato il 5 agosto 1806 a Sobral, in Brasile, e morto il 18 febbraio 1883 ad Arara.

I tre futuri santi, come si legge nel bollettino della sala stampa vaticana, saranno inseriti nel futuro Concistoro che, come da prassi, riguarderà le prossime Canonizzazioni.

Chi era Pietro To Rot

Pietro To Rot era un catechista, padre di famiglia, nato nel 1912, nel villaggio dell'isola di Rakunai-Rabaul, nell'attuale Papua Nuova Guinea. Nel 1942, durante l'invasione da parte del Giappone, tutti i missionari furono internati in campi di concentramento. Inizialmente non fu impedita l'attività pastorale e To Rot si limitò a quanto era permesso per non abbandonare la comunità cristiana, proseguì le catechesi e preparò le coppie al matrimonio.

Successivamente però venne costretto a restringere le sue attività che infine gli vennero tutte proibite. L'uomo continuò il suo apostolato in segreto, per non mettere a rischio la vita dei fedeli, ma nella piena consapevolezza di mettere a repentaglio la propria. Strenuo difensore del vincolo sacramentale del matrimonio cristiano, si oppose alla poligamia che i giapponesi avevano consentito per ingraziarsi le tribù locali e giunse a contestare pure il fratello maggiore che l'aveva scelta.

Proprio per tale motivo quest'ultimo lo denunciò alla polizia che nel 1945 lo arrestò. Condannato a due mesi di prigionia, morì in carcere nel mese di luglio, ucciso per avvelenamento. Era stato stato beatificato da Giovanni Paolo II il 17 gennaio 1995 a Port Moresby.

I tre nuovi Santi nominati da Papa Francesco: Pietro To Rot, Ignazio Choukrallah Maloyan e Maria del Monte Carmelo.
I tre nuovi Santi nominati da Papa Francesco: Pietro To Rot, Ignazio Choukrallah Maloyan e Maria del Monte Carmelo.

La storia di Ignazio Choukrallah Maloyan

Ignazio Choukrallah Maloyan, vescovo di Mardin degli Armeni, fu invece ucciso nel 1915 durante il genocidio armeno. Dopo l'attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, preparatasi la Turchia a entrare in guerra e registratisi arruolamenti forzati e vessazioni contro i cristiani e specialmente contro gli armeni, Maloyan collaborò con le autorità, ma le chiese continuarono a ricevere minacce e assalti, tanto, poi, da essere tutte perquisite.

Il 3 giugno, festa del Corpus Domini, Maloyan venne arrestato insieme a 13 sacerdoti e ad altri 600 cristiani. Rifiutandosi di rinnegare la fede, furono tutti giustiziati l'11 giugno 1915. Choukrallah Maloyan era stato anche lui beatificato da Giovanni Paolo II il 7 ottobre 2001, anno centenario della cristianizzazione dell'Armenia, e la fama del suo martirio si era diffusa rapidamente in tutto il mondo.

Chi era Maria Del Monte Carmelo, prima santa del Venezuela

La prima santa del Venezuela sarà invece Maria del Monte Carmelo, al secolo Carmen Elena Rendiles Martinez, fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù. Beatificata il 16 giugno 2018, per la canonizzazione venne presentata all'esame del Dicastero la guarigione miracolosa di una giovane alla quale nel 2015 fu stato diagnosticato un idrocefalo triventricolare idiopatico, che richiese il posizionamento di una valvola di bypass.

Subiti vari interventi e dopo diversi ricoveri, le sue condizioni di salute peggiorarono. Ma un giorno una zia, partecipando a una celebrazione eucaristica davanti la tomba di madre Carmen, pregò per la sua guarigione. Poi alla religiosa anche altri fedeli chiesero di intercedere e la stessa giovane malata prese parte a una Messa nel luogo della sepoltura, nella cappella del Collegio Belen, a Caracas.

Toccato un quadro della religiosa, l'ammalata ebbe un rapido miglioramento tanto che il 18 settembre ha iniziato a camminare e a comunicare, esprimendo il desiderio di recarsi a ringraziare madre Carmen. Il recupero della giovane è stato completo, stabile e duraturo e l'evento è stato giudicato inspiegabile dal punto di vista scientifico.

Prossimo alla beatificazione anche il sacerdote pugliese Carmelo De Palma

Prossimo alla beatificazione è il sacerdote pugliese Carmelo De Palma, nato a Bari il 27 gennaio 1876. Per la sua beatificazione è all'esame del Dicastero la guarigione miracolosa di una monaca benedettina del monastero di Santa Scolastica di Bari, colpita l'8 dicembre 2001 da una febbre giudicata inizialmente di carattere influenzale.

Dopo essersi manifestato un progressivo indebolimento degli arti superiori e inferiori, erano state rilevate problematiche neurologiche a livello cervicale e una stenosi del forame magno con conseguente compressione delle strutture bulbo-midollare che aveva poi avuto gravi conseguenze invalidanti.

Carmelo De Palma.
Carmelo De Palma.

Nel febbraio 2003 le spoglie mortali di Carmelo De Palma erano state traslate nel monastero di Santa Scolastica e la badessa aveva invitato le monache a chiedere l'intercessione del venerabile Servo di Dio per la guarigione della consorella.

Il 1 giugno 2003 la religiosa aveva avuto un improvviso miglioramento e la mattina seguente era riuscita ad alzarsi e a camminare. Nonostante i ripetuti esami effettuati abbiano poi confermato la persistenza della pressione del midollo, non era stato invece riscontrato alcun effetto patologico e la monaca aveva riacquistato la totale funzionalità degli arti.

È infine da oggi Venerabile Giuseppe Antonio Maria Ibiapina, brasiliano di Sobral. Magistrato e capo di polizia, venne eletto al Parlamento nazionale e nel 1835 presentò un progetto di legge per impedire sbarchi di schiavi dall'Africa nel territorio brasiliano. Ma poiché i suoi tentativi di migliorare il sistema giudiziario non ebbero successo, si dimise ed esercitò l'attività di avvocato al fianco dei poveri.

Giuseppe Antonio Maria Ibiapina.
Giuseppe Antonio Maria Ibiapina.

Nel 1853 venne ordinato sacerdote e gli furono affidati diversi incarichi nella diocesi di Paraiba. Durante l'epidemia di colera si prodigò senza riserve tanto che la gente lo definì "pellegrino della carità". Fondò numerose case per l'accoglienza e l'assistenza sanitaria, l'educazione culturale e morale, la formazione religiosa e l'addestramento professionale nelle regioni di Paraiba e del Rio Grande De Norte.

Organizzò anche missioni popolari e fece costruire chiese, cappelle, ospedali, orfanotrofi. Alla fine del 1875 venne colpito da una paralisi progressiva agli arti inferiori e fu costretto a muoversi in sedia a rotelle. Aggravatosi in modo irreversibile, morì il 19 febbraio 1883. È stato riconosciuto venerabile per la sua esemplare esistenza e per aver vissuto una fede intensa.

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