Il papà di Chiara Gualzetti al funerale di Gulia Cecchettin: “Caro Gino, è molto dura”
Due genitori uniti dallo stesso dolore, quello per la perdita di una giovane figlia in modo violento e ingiusto. Per questo oggi ai funerali di Giulia Cecchettin, in programma a partire dalle 11 presso la Basilica di Santa Giustina a Padova, presenzierà anche Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara, la 15enne bolognese uccisa nel giugno del 2021 nel parco dell’Abbazia di Monteveglio da un amico di un anno più vecchio.
Gualzetti è stato raggiunto all'esterno della chiesa della città veneta da Fanpage.it a cui ha spiegato: "Il caso di Giulia mi ha molto toccato sin dalla sua scomparsa. Quando ho letto che c'era stata una pugnalata alla nuca ho rivissuto esattamente quello che ha passato mia figlia, perché anche lei è stata assassinata allo stesso modo. Sono andato un po' giù di testa. Sono riuscito ieri a mandare un messaggio a Gino Cecchettin, di condoglianze. Mi ha solo detto che avrebbe lasciato il mio nominativo all'ingresso della chiesa per farmi entrare. È molto dura, è un dolore che esce fuori e non si controlla".
Prima di recarsi a Padova, Gualzetti ha scritto una lunga lettera al papà di Giulia, Gino Cecchettin, pubblicata dal Corriere della Sera: "Caro Gino, oggi sarò accanto a te, al funerale della tua Giulia. Ci voglio essere e vorrei tanto abbracciarti, perché ho provato sulla mia pelle il calore di ogni singolo abbraccio quando è toccato a me essere ‘il padre di una ragazza uccisa'. Siamo fratelli di un destino simile, io e te. Da quando il nome e il viso di Giulia sono entrati nella mia vita mi sono sentito anch’io un po' suo padre", si legge nella missiva.
Che continua così: "Ho sperato per lei, pregato per lei, mi sono angosciato per lei, come se all’improvviso fossero tornate quelle ore di abisso vissute a casa mia, a giugno di tre anni fa. L’avevo cercata per un giorno, uno solo. Mi ero arrampicato per ogni sentiero, avevo guardato dietro ogni cespuglio, ma — pensa che amara consolazione — il mio sgomento era durato appena un giorno. Non oso nemmeno immaginare cosa puoi aver vissuto tu per tutti quei giorni di buio aspettando di sapere… Anch’io, come te, non ho più mia moglie, e sono sicuro che il male che se l’è portata via sia cresciuto assieme al dolore per aver perduto Chiara. Anch’io, come te, cerco di ragionare e dare un senso a quello che è successo, anche se tutta questa violenza un senso non ce l’ha", ha concluso Vincenzo Gualzetti.
Gualzetti già nei giorni scorsi aveva lanciato una "piattaforma contro i femminicidi" con la richiesta di pene certe per i killer. "Perché la morte di Chiara non sia vana", si legge sul sito. Tre i punti subito chiari del progetto: certezza di scontare la pena, pena adeguata al crimine commesso. Possibilità di eliminare l'attenuante della giovane età. "Chi ha sofferto come me la perdita di una figlia, di una sorella, di una madre, si faccia avanti. Insieme potremo cambiare le cose", è l'invito di Gualzetti, che ha lanciato anche una raccolta fondi per sostenere il progetto.