Il papà di Carlotta, uccisa da una persiana: “Per rivedere il suo sorriso porteremo i bimbi a sciare”
Era il 13 agosto scorso quando Carlotta Grippaldi, 27enne di Torino, moriva in un drammatico incidente in Francia. Stava passeggiando lungo la storica via pedonale di Briançon quando da un edificio si stacca una vecchia persiana. Quell’oggetto colpisce la ragazza e nessuno riesce a evitare la tragedia.
Una morte assurda, che come racconta a distanza di mesi il padre Vito ha dato ai familiari due possibilità: lasciar prendere il sopravvento al dolore o "dare prospettiva alla vita spezzata di mia figlia".
Ed è la seconda strada quella che ha scelto il padre di Carlotta, che al Corriere ha spiegato che in ricordo di sua figlia è nata l’associazione "Sciare per sorridere" e un progetto "Sciare con Totta" che vuole avvicinare i bambini allo sci e alla montagna.
"Quando Carlotta è morta abbiamo vissuto momenti terribili. Il suo futuro si era improvvisamente interrotto, ma anche quello della famiglia era sul punto di arrestarsi. Avevo due possibilità: crogiolarmi nel mio dolore, lasciando che prendesse il sopravvento, o dare prospettiva alla vita spezzata di mia figlia", le parole del papà della giovane vittima.
Un genitore che ha voluto parlare di quelle che erano le passioni della figlia, tra cui appunto la montagna e lo sci. "Ha iniziato a sciare a quattro anni, poi crescendo è diventata maestra di sci. Anche la sorella minore, Francesca, ha seguito lo stesso percorso. Totta insegnava nel fine settimana, le piaceva portare i bambini sulle piste: le dava soddisfazione seguire i loro progressi".
Da qui l’idea di una associazione che possa aiutare i bambini a praticare uno sport costoso e quindi non sempre accessibile a tutti. "L’iniziativa è frutto di un lavoro di squadra: tante persone ci stanno sostenendo. E speriamo di crescere: più cresciamo, più bambini riusciremo ad avvicinare allo sport e alla vita all’aria aperta. Ci credo molto, perché in questo progetto c’è l’essenza di mia figlia", ha spiegato ancora l’uomo.
Individueranno le classi a cui donare una prima esperienza e come associazione sosterranno le spese: "La sera, quando riporteremo i bambini a casa, vogliamo vedere sui loro volti il sorriso. Sarà il sorriso di Carlotta".