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Il papà del bimbo in coma da 7 anni dopo aver mangiato formaggio fresco: “Il suo sacrificio salverà altri”

Giovanni Battista Maestri, padre del bambino di undici anni che dal 2017 si trova in stato vegetativo dopo aver mangiato un formaggio lavorato con latte crudo contaminato dal batterio dell’Escherichia coli: “Serve una legge che vieti questi prodotti ai bimbi sotto i 10 anni d’età. Non può continuare questa strage di bambini”.
A cura di Ida Artiaco
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Anche se non è riuscito a salvare suo figlio, è convinto che proprio il suo sacrificio servirà a salvare altri. Per questo, Giovanni Battista Maestri, padre del bambino di undici anni che dal 2017 si trova in stato vegetativo dopo aver mangiato un formaggio lavorato con latte crudo contaminato dal batterio dell'Escherichia coli prodotto dal Caseificio sociale di Coredo (Trento), ha chiesto che venga la cambiata la legge affinché non si verifichi più quello che è successo alla sua famiglia.

"I formaggi con latte crudo con media e bassa stagionatura devono essere vietati per i bambini sotto i dieci anni, come succede in altri Paesi europei. Quello che è successo al mio Mattia, in coma vegetativo da 7 anni, è successo anche in altre parti d'Italia. Non può continuare questa strage di bambini", ha detto l'uomo in una conferenza stampa tenutasi ieri, mercoledì 24 luglio, spiegando che ad esempio "in Francia i prodotti caseari con latte crudo sono vietati ai bimbi sotto i cinque anni".

Solo pochi giorni prima del suo intervento, era arrivata la notizia della conferma in appello della condanna dell'ex presidente del caseificio Coredo, Lorenzo Biasi, e del casaro, Gianluca Fornasari, per lesioni gravissime. Il giudice ha liquidato una provvisionale di 600mila euro al bambino e 200mila euro a ciascun genitore, per un totale di 1 milione di euro. "Li userò per continuare la mia battaglia e a chi dice che lo sto facendo per i soldi vorrei dire che provi a vivere la mia vita, anzi che si metta al mio posto perché una vita ormai non ce l'ho più", ha aggiunto Mastri, che ha definito "storica questa sentenza. Siamo stati gli unici ad andare fino in fondo e a dimostrare il nesso causale" tra il formaggio prodotto con latte crudo e la malattia di Seu (sindrome emolitico-uremica) sviluppata dal figlio.

Il prossimo passo è l'approvazione di una legge che tuteli i bambini. "Sono in contatto con la famiglia di una bimba di Genova che è morta per lo stesso motivo e l'associazione Progetto Alice onlus di Milano. I formaggi lavorati con latte crudo a medio-bassa stagionatura devono essere dichiarati pericolosi per i bambini e invece nelle linee guida dell’Istituto superiore di sanità viene indicata la bollitura del latte crudo prima del consumo, mentre al punto 4 si cita testualmente se acquisti formaggi e latticini prediligi per i bambini prodotti a latte pastorizzato. Ma se c’è l’obbligo di far bollire il latte ci deve essere l’obbligo, per i bambini, di produrre solo il formaggio con il latte pastorizzato. I bambini vengono uccisi sia bevendo il latte crudo che mangiando i prodotti caseari a latte crudo. Ho ricevuto minacce anonime e lettere con disegnate pistole, ma questo mi dà ancora più coraggio. Ora Apt deve ritirare quel marchio vergognoso".

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