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Il Papa chiede: “Sapete la data del vostro battesimo? Chiedetela ai parenti”

Papa Francesco esorta a ricordare la data del proprio battesimo e sdogana il dialetto: “Prima lingua di affetto e amore”
A cura di Giorgio Scura
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VATICANO – "La festa del battesimo di Gesù invita ogni cristiano a fare memoria del proprio battesimo", ha detto Papa Francesco all'Angelus in Piazza San Pietro, dopo la messa nella Cappella Sistina in cui ha battezzato 34 neonati. "Io non posso farvi la domanda se voi ricordata il giorno del proprio battesimo perché la maggior parte di voi erano bambini, come me – ha affermato ‘ a braccio' rivolto ai fedeli – . Ma vi faccio un'altra domanda: voi sapete la data del vostro battesimo? Conoscente in quale giorno siete state battezzati? E se non conoscete la data e l'avete dimenticata, tornando a casa chiedete alla mamma, alla nonna, allo zio, alla zia, al nonno, al padrino, alla madrina, qual è la data del vostro battesimo". "Quella data – ha aggiunto – dobbiamo sempre averla nella memoria: è la data della nostra santificazione iniziale, è la data in cui il Padre ci ha dato lo Spirito Santo, spingendoci a camminare. Ricordate la data del vostro battesimo!".

Francesco ha ricordato che quando "Gesù ha voluto ricevere il battesimo predicato e amministrato da Giovanni Battista nel fiume Giordano", "si trattava di un battesimo di penitenza: quanti vi si accostavano esprimevano il desiderio di essere purificati dai peccati e, con l'aiuto di Dio, si impegnavano a iniziare una nuova vita". "Comprendiamo allora – ha osservato – la grande umiltà di Gesù, Colui che non aveva peccato, nel mettersi in fila con i penitenti, mescolato fra loro per essere battezzato nelle acque del fiume. Quanta umiltà ha Gesù!". "Cos^ facendo – ha proseguito -, Egli ha manifestato ciò che abbiamo celebrato nel Natale: la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell'umanità, a prendere su di se' le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli". Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che anche quest'anno, nell'odierna festa del Battesimo di Gesù, ha "avuto la gioia di battezzare alcuni bambini, erano 34". "Su di loro – ha aggiunto -, e su tutti i bambini che sono stati battezzati recentemente, invoco la materna protezione della Madre di Dio, perché, aiutati dall'esempio dei loro genitori, dei padrini e delle madrine, crescano come discepoli del Signore". E al termine, salutando i fedeli, ha ribadito ancora: "Non dimenticatevi il compito a casa. Qual e' la data del mio battesimo? In quale giorno sono stato battezzato o battezzata?".

Poi, il Papa ha aggiunto: "Io voglio dirvi una cosa soltanto, che tocca a voi: la trasmissione della fede soltanto può farsi in dialetto. Nel dialetto della famiglia, nel dialetto di Papa' e mamma, di nonno e nonna. Poi verranno i catechisti – ha proseguito nell'omelia, pronunciata interamente ‘a braccio' – a sviluppare questa prima trasmissione, con idee, con le spiegazioni. Ma non dimenticatevi questo: si fa in dialetto, e se manca il dialetto, se a casa non si parla fra i genitori quella lingua dell'amore, la trasmissione non e' tanto facile, non si potrà fare". "Non dimenticatevi – ha aggiunto il Pontefice -: il vostro cuore e' trasmettere la fede, ma farlo con l'amore della casa vostra, della famiglia".

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