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Omicidio Giulia Cecchettin

Il padre di Filippo Turetta: “È mio figlio e lo rivedrò, ma quasi preferivo finisse in un altro modo”

Nicola Turetta, padre di Filippo, parla ancora in stato di shock dopo l’arresto del figlio in Germania: “Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo, ma spero di vederlo – ha detto ai cronisti davanti alla sua casa a Torreglia – Pensavo fosse un ragazzo perfetto, non capiamo come possa essere successa una cosa del genere”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Parla ancora in completo stato di shock il padre di Filippo Turetta, Nicola, negli stessi momenti in cui il figlio è in Germania davanti a un giudice che poco dopo deciderà di confermare la sua detenzione in carcere in attesa dell'estradizione. Prima il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, poi Filippo fermato vicino Lipsia a bordo della sua Punto nera. "Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio – ha detto il padre ai giornalisti presenti, uscendo dalla casa di Torreglia, in provincia di Padova – Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene".

"Giulia l'abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano – ha continuato Nicola Turetta – Sembrava una coppia perfetta, nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto".

"Io da padre – ha proseguito ancora Turetta – ho pensato che fosse un figlio perfetto, perché non mi aveva dato mai nessun problema, né a scuola, né con i professori, mai un litigio con qualche compagno di scuola o che altro. Mai. Con il fratello più piccolo neanche una baruffa". E ora "trovarmi con una cosa del genere, voi capite che non è concepibile, ci dev'essere qualcosa che è entrata in lui".

"Quella prima volta che si erano lasciati lui diceva ‘io mi ammazzo io mi ammazzo' e ‘non posso stare senza la Giulia' – ha raccontato il padre, ancora incredulo – Io dicevo ne troverai altre, non ti preoccupare, un po' quello che penso fanno tutti i genitori. Si son lasciati poi si son ripresi all'università. Io son sicuro che la Giulia avesse la sensazione che lui non le avrebbe mai torto un capello, perché sennò non avrebbe continuato comunque a uscire, in tutti questi anni come minimo lo vedi un ragazzo se è violento oppure un po' burrascoso".

Alla fine gli hanno chiesto se sarebbe andato a trovare il figlio in Germania: "È una cosa dura – ha risposto Turetta – Non è che sia tornato da un viaggio". E ha aggiunto amaramente: "Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo. Però è mio figlio, e quindi ho detto che comunque la vita deve andare avanti e quindi spero di vederlo".

Il papà del giovane è stato intercettato anche alla fiaccolata organizzata per Giulia Cecchettin: a una domanda di LaPresse se andrà a trovarle la famiglia della vittima, ha risposto: "Appena avrò il coraggio di farlo, sì". "Hanno sentito fosse loro dovere esserci – ha detto l'avvocato Emanuele Compagno parlando della presenza dei genitori di Turetta alla fiaccolata – come segno di vicinanza alla famiglia Cecchettin, che non hanno incontrato".

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