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“Il nostro obiettivo è salvare vite”: chi sono e come si preparano i negoziatori dei Carabinieri

Il Comandante della Sezione Negoziazione e Consulenza Operativa del GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri ha spiegato a Fanpage.it cosa significa essere un Negoziatore, come si organizza una missione e qual è il percorso da seguire. Ecco cosa ha raccontato su questo ruolo così affascinante e complesso.
A cura di Eleonora Panseri
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Addestramento NEGO di primo livello, condotto da istruttori del GIS - Foto Arma dei Carabinieri
Addestramento NEGO di primo livello, condotto da istruttori del GIS – Foto Arma dei Carabinieri

Lucidità ed equilibro, capacità di mantenere il controllo in situazioni estremamente complesse ed empatia. Queste sono solo alcune delle qualità che un Negoziatore dell'Arma dei Carabinieri dev'essere in grado di avere quando viene coinvolto in un'operazione.

I Negoziatori sono figure estremamente affascinanti, diventate note al grande pubblico anche grazie al mondo del cinema. E anche nella realtà svolgono un lavoro importantissimo: tentare di risolvere situazioni critiche, come la presa di ostaggi o la minaccia di suicidio da parte di un "soggetto in crisi", il SIC, in gergo tecnico.

Fanpage.it il Comandante della Sezione Negoziazione e Consulenza Operativa del GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri, il cui nome non riportiamo per motivi di riservatezza, ha raccontato cosa significa essere un Negoziatore, come si organizza una missione e qual è il percorso che un Carabiniere deve seguire per ricoprire questo ruolo così complesso.

Chi è il Negoziatore e di cosa si occupa?  

La figura del Negoziatore assume connotazioni e definizioni diverse in base al contesto in cui opera e al quale appartiene. Per quanto riguarda l'Arma dei Carabinieri, distinguiamo due livelli di Negoziatori: quelli di primo livello, militari effettivi nei reparti dell'Organizzazione Territoriale che, oltre a svolgere il loro abituale servizio, sono specializzati e titolati a supportare i Comandanti responsabili della gestione di eventi potenzialmente o già critici mediante una risoluzione non conflittuale della situazione, con l'impiego di tecniche di ascolto e con un taglio meno "tattico" all'approccio dell'evento.

Negoziatori del GIS - Foto Arma dei Carabinieri
Negoziatori del GIS – Foto Arma dei Carabinieri

Poi ci sono i Negoziatori di secondo livello, anticrimine e antiterrorismo, istruttori di negoziazione operativa effettivi al Gruppo Intervento Speciale, altamente specializzati per l'esercizio di azioni di negoziazione in casi di elevata gravità, nonché deputati a fornire supporto e consulenza ai Negoziatori di primo livello ogni qualvolta sono chiamati a operare.

In generale, il Negoziatore dell'Arma dei Carabinieri è un supporto tecnico nelle mani dell'ufficiale del comando provinciale competente sul territorio dove avviene il fatto,  responsabile della gestione di un evento (chiamato Incident Commander), che cerca di instaurare un rapporto con la o le persone protagoniste di una crisi (si pensi a un barricamento domestico o a una presa di ostaggi) al fine di guadagnare tempo, raccogliere informazioni e, su tutto, salvare vite.

Quanti sono i Negoziatori sul territorio italiano e come sono distribuiti?

L'Arma forma i propri Negoziatori di primo livello (NEGO), da 14 anni, con la finalità di alimentare ogni Comando Provinciale con almeno 1 “NEGO”con numeri maggiori per le realtà più ampie e  complesse, si pensi, per esempio, alle città metropolitane.

Ad oggi, alla vigilia dell'avvio di un nuovo corso per la loro formazione, parliamo di circa 150 Negoziatori di primo livello capaci di essere impiegati, per la loro presenza capillare sull'intero territorio nazionale, in tempi brevi dall'inizio di una crisi, dalla chiamata al 112, per intenderci, sempre con la supervisione e la consulenza da parte dei Negoziatori del Gruppo d'Intervento Speciale (GIS).

Come si diventa Negoziatore? Che tipo di percorso bisogna seguire?

Per quanto riguarda i Negoziatori di primo livello, che appartengono all'Arma Territoriale (i Carabinieri che si vedono ogni giorno, principalmente in uniforme), si diventa NEGO al termine di un iter selettivo e formativo non alla portata di tutti. Lo si diventa se lo si desidera fortemente, la volontarietà e la motivazione sono la base, come in moltissimi altri casi.

Ci si sottopone quindi a una selezione presso il Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento dell' Arma, l'ente che si occupa di tutti i concorsi e il rilascio delle idoneità per corsi interni e missioni all'estero, dove vengono approfonditi aspetti motivazionali, cognitivi, caratteriali e psicologici per valutare la compatibilità del militare (sia egli o ella Maresciallo, Brigadiere, Appuntato o Carabiniere) con il profilo richiesto per l'ammissione al corso.

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Infine, si frequenta un corso di tre settimane, tenuto dagli Istruttori di Negoziazione del GIS, presso l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma, a Velletri, in provincia di Roma, al termine delle quali chi è ritenuto idoneo ottiene la specializzazione di Negoziatore di primo livello e inizia il nuovo percorso professionale (e di vita) come “NEGO” rientrando a svolgere il proprio servizio con questa componente aggiuntiva per essere impiegato in caso di esigenza (e le esigenze ci sono: le attivazioni su tutto il territorio nazionale sono quasi giornaliere).

Il corso vede un'alternanza, con graduale aumento di complessità, di lezioni circa nozioni tecniche, anche con il contributo di qualificati docenti esterni, come psichiatri e psicologi, e di procedure con esercitazioni pratiche in cui si simulano interventi (in questo la realtà offre – purtroppo- un catalogo di spunti ricchissimo) e in cui gli allievi negoziatori vengono testati, dopo l'inserimento di ogni nuovo concetto, per verificare la corretta comprensione e la capacità di mettere in pratica quanto recepito in aula.

È un corso molto intenso, durante il quale i candidati si misurano con se stessi prima che con la persona in crisi di volta in volta stabilita dagli istruttori del GIS. Il percorso non termina con il successo del corso, per chi vi riesce, ma prosegue con un contatto costante con i Nego del GIS, con esercitazioni periodiche e sessioni di aggiornamento finalizzate a mantenere un livello elevato di professionalità e a ottimizzare la capacità negoziale dei nostri "first responders" (i primi a intervenire).

Quali sono i requisiti per ricoprire questo ruolo?

Intanto, bisogna volerlo fortemente, possedere una certa dose di empatia, essere consapevoli dei propri limiti e dimostrare di avere la capacità di mantenere lucidità ed equilibrio, anche quando molti attorno potrebbero perderli, perché, ad esempio, la negoziazione e tutto l'intervento si protraggono per molto tempo, abbiamo avuto casi recenti anche di oltre 18 ore.

In più, bisogna in qualche modo, senza mai perdere la propria identità di Carabiniere, spogliarsi idealmente del grado e concentrarsi sull'ascolto e la "sintonizzazione " con la persona in crisi, senza fretta e senza la presunzione di voler risolvere per lui/lei la situazione che ha generato o scatenato la crisi.

Tutto questo tenendo sempre conto che il Negoziatore non è un battitore libero, una risorsa autonoma che si gestisce senza coordinarsi con chi comanda, bensì è un prezioso strumento a disposizione dell’Incident Commander, che lo impiega in base alle tante valutazioni del caso.

Addestramento NEGO di primo livello, condotto da istruttori del GIS - Foto Arma dei Carabinieri
Addestramento NEGO di primo livello, condotto da istruttori del GIS – Foto Arma dei Carabinieri

Come viene organizzato un intervento?

Come ho detto, il Negoziatore è uno strumento nelle mani di chi comanda sul luogo della crisi e a lui deve relazionarsi prima ancora di intraprendere qualsiasi azione. Prima della bussata alla porta dietro cui c'è la persona a cui deve parlare, prima della telefonata o del messaggio verso il soggetto in crisi, il NEGO acquisisce informazioni circa l'evento, la o le persone coinvolte, il background, che gioca un ruolo cruciale, le azioni fino a quel momento intraprese da chi è intervenuto per primo, come la pattuglia inviata sul posto dopo che al 112 è arrivata una chiamata per forti rumori con urla dall'interno di un'abitazione, per esempio, dove si presume una lite in famiglia.

A seguire, il Negoziatore si rivolge all'Incident Commander per ricevere indicazioni su cosa desidera ottenere attraverso la negoziazione, visto che è lui che comanda, che risponde personalmente dell'intero evento, e per dare, se a sua disposizione, già una prima valutazione dal suo punto di vista o suggerire qualche correttivo per preparare al meglio la negoziazione.

Certamente, si coordina con chi, sempre a disposizione dell'IC, cura la parte più "tattica" dell'evento, come i colleghi pronti a intervenire in modo più deciso, fisico, se ce ne fosse l'esigenza, i militari dell'Arma che, in numerosi contesti, possono essere appartenenti alle Aliquote di Primo Intervento o alle Squadre Operative di Supporto, i "first responders" dell'Arma da un punto di vista tattico istituiti all'indomani di eventi come quello del Bataclan, di fine 2015.

Negoziatori del GIS in esercitazione - Foto Arma dei Carabinieri
Negoziatori del GIS in esercitazione – Foto Arma dei Carabinieri

Nella potenziale confusione che può verificarsi nelle primissime fasi che precedono un intervento, l'Incident Commander sa di poter "mettere ordine" interloquendo con le figure chiave che lo supporteranno nella gestione della situazione: il NEGO, i "tattici", e gli elementi di supporto fondamentali, quali l'assistenza sanitaria, i Vigili del Fuoco, etc… Nulla si improvvisa, soprattutto se consideriamo che eventi di gravità varia accadono di continuo e che la tempistica gioca un ruolo determinante.

Bisogna intervenire presto e avere le idee chiare, ma prima del noto: "Buongiorno, mi chiamo…Sono qui per ascoltarla e aiutarla" del NEGO, ci sono molti step che vanno seguiti. Nella preparazione di un intervento negoziale, un ruolo chiave, fondamentale, è giocato dalla consulenza tecnica che il GIS eroga, h24 e 24/7, in favore di quel NEGO  chiamato a operare, affinché possa avere un confronto con il più esperto e qualificato Negoziatori del GIS prima di iniziare la negoziazione: la verifica di avere una strategia idonea, un controllo ulteriore di avere valutato ogni aspetto.

Questo contatto si articolerà durante tutta la negoziazione e, se servirà e verrà valutato favorevolmente dal Comando, i NEGOGIS verranno inviati sul posto a fornire maggiore supporto, assumendo il coordinamento dell'aspetto negoziale. Parliamo di casi particolarmente complessi, per entità o per il pericolo verso persone coinvolte.

Quali sono le principali difficoltà che si possono incontrare durante una negoziazione?

Questa è una domanda molto difficile, poiché le variabili sono pressoché infinite. Ma, trattandosi in fin dei conti di ascolto, possiamo dire che la difficoltà più grande è senz'altro l'assenza di comunicazione. Avere di fronte un soggetto in crisi che rifiuta ogni forma di comunicazione nei nostri confronti lascia un certo senso di impotenza e frustrazione.

Simulazione durante un corso formativo: negoziazione “face to face” di due allievi negoziatori, il soggetto sul davanzale finge di voler commettere suicidio. - Foto Arma dei Carabinieri
Simulazione durante un corso formativo: negoziazione “face to face” di due allievi negoziatori, il soggetto sul davanzale finge di voler commettere suicidio. – Foto Arma dei Carabinieri

Entrare in empatia, creare una sorta di rapporto e cercare di aiutare qualcuno, ricevendo solo lunghi ed interminabili silenzi e sicuramente una tra le cose più difficili da fronteggiare. Una buona dose di pazienza e resilienza sono fondamentali per poter arrivare a raggiungere il nostro obiettivo.

Cosa consiglia ai giovani Carabinieri che desiderano intraprendere questo percorso?

Torno a stressare l'accento sull'aspetto motivazionale, che è fondamentale. Il Negoziatore delle forze di polizia è una figura che esercita un certo fascino, che appare in numerosi film, libri e questo certamente è un bene, per rendere maggiormente conosciuta la branca, almeno superficialmente. Ma non ci sono solo cose positive.

A partire dal percorso formativo e selettivo, ogni aspirante NEGO attraversa momenti di profonda autoanalisi e si mette alla prova da un punto di vista emotivo, oltre che tecnico, con un coinvolgimento che può essere talvolta gravoso. Ma chi lo desidera intimamente, pur non smettendo di fare il Carabiniere, sa che andrà a toccare con mano e con le proprie corde emotive delle realtà che tutto sono fuorché serene, agevoli, felici.

Chi arriva a compiere gesti tali per cui si richiede l'intervento di un NEGO, non vive un bel momento, e non vede via di uscita molte volte, non trova alternative, è in un vicolo cieco. E il Negoziatore che entra in contatto con quella persona in crisi, per poter provare a illuminare un po' quel vicolo cieco e mostrare possibilmente qualche stradina laterale, deve addentrarvisi a sua volta. Bisogna inoltre valutare che l'epilogo può non essere sempre felice.

Per riassumere, ai giovani colleghi che ambiscono a diventare Negoziatori di primo livello consiglio prima di tutto di riflettere e chiedersi se lo desiderano intimamente. Dopodiché, consiglio di non avere riserve nel dedicarsi a questa materia delicatissima e affascinante. L'obiettivo è sempre quello di tutti i Carabinieri: salvare vite.

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