Il nipote di Papa Francesco: “Ci disse: ‘Non usate il nostro cognome come un privilegio'”

"Tutta la famiglia pregava per la sua salute, si spera sempre in un anno di vita in più. E invece, lunedì, è arrivata la notizia tristissima". Con voce carica di commozione, Pablo Narvaja-Bergoglio, nipote di Papa Francesco, ha ricordato in un'intervista a Repubblica gli ultimi giorni di attesa e speranza, condivisi con il resto della famiglia, accorsa a Roma per l’ultimo saluto allo zio. "All'inizio non sapevamo nulla di come si sarebbero svolte le celebrazioni", racconta Narvaja-Bergoglio. "Ci siamo ritrovati qui, tutti insieme, per i funerali. Quella folla presente? È stata la risposta spontanea del popolo a un Papa che ha spalancato le porte della Chiesa a tutti: un grande ringraziamento collettivo".
Nel suo ricordo emerge la figura di un Pontefice sobrio e coerente, anche nei rapporti familiari. "Ci aveva sempre messo in guardia: ‘Non usate il mio nome per ottenere vantaggi personali'. Già quando era gesuita ci ripeteva: ‘Non dite che siete miei nipoti, comportatevi bene'". Alla domanda sul perché Papa Francesco non sia mai tornato nella sua amata Argentina, il nipote risponde con lucidità: "Avrebbe voluto, ma le condizioni non erano favorevoli. Il Paese è diviso, politicamente e socialmente. Temeva che il messaggio di Gesù potesse essere strumentalizzato. E non lo avrebbe mai permesso".
Non mancavano nemici, anche tra le mura vaticane. "Sapeva che non tutti nella Chiesa lo amavano. È la natura umana. Per alcuni il cambiamento era troppo veloce. Ma pensare che qualcuno potesse augurargli il male… questo non posso crederlo". Fino alla fine, Bergoglio ha rifiutato ogni privilegio, fedele allo stile che lo ha contraddistinto per tutti i suoi 12 anni di pontificato. "Non voleva simboli del potere, né in Vaticano né a Buenos Aires. Quando venne a battezzare mio figlio e gli dissi ‘Vengo a prenderti', rispose: ‘No, no, vengo in treno'. Non voleva allontanarsi dalla gente semplice. E questa coerenza è stata la sua più grande testimonianza".