Il Movimento dei Forconi blocca la Sicilia
La protesta del cosiddetto Movimento dei Forconi ha preso il via a mezzanotte ed andrà avanti fino al 20 gennaio. L'obiettivo è quello di fermare pacificamente l'intera Sicilia bloccando i punti cruciali del trasporto regionale. "Saremo sui porti, sulle autostrade e sugli scorrimenti veloci di ogni parte della regione, saremo nei pressi delle raffinerie di Gela e Priolo" fa sapere in un'intervista a ilcambiamento.it un leader della protesta. “Occuperemo luoghi strategici e simbolici in tutta la regione: snodi autostradali, porti, raffinerie, aeroporti, banche e sedi della Serit” ha fatto sapere Mariano Ferro, uno dei leader dei Forconi.
Il Movimento dei Forconi è un movimento senza una particolare collocazione politica, del quale fanno parte agricoltori, artigiani, allevatori, pastori e autostrasportatori. E la decisione di protestare, di bloccare l'intera regione è dovuta al sensibile aumento del costo dei carburanti, "alla mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, al cartello imposto dalle compagnie assicurative e ad una rete infrastrutturale inadeguata". E alle istituzioni i Forconi chiedono una risposta. Per le stesse ragioni, assieme a loro, protesteranno anche gli autotrasportatori dell'Aias.
Il Presidente dell'Aias Giuseppe Richichi, così come riportato dall'Agenzia di stampa Agi, ha dichiarato che lo sciopero si è reso necessario perché "eravamo con le spalle al muro". "Non ci saranno le situazioni che si sono venute a creare nel 2000. Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia" ha aggiunto Richichi, sottolineando la latitanza dello Stato nei confronti della categoria da lui difesa, nonostante le richieste avanzate.
Insomma per la Sicilia i prossimi giorni si preannunciano davvero caldi. Già da questa mattina sono state bloccate parecchie arterie della regione (gli svincoli di Avola e Lentini sull'autostrada Siracusa-Catania, svincolo per Rosolini. sulla statale 115) e l'impressione è che la protesta andrà avanti con le stesse modalità fino a quando le istituzioni non faranno un passo in avanti.