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Il Miur svelerà l’algoritmo usato per i trasferimenti dei prof, così si conosceranno gli errori

Il Tar del lazio dà ragione ai sindacati. Entro 30 giorni il Miur deve rivelare i codici del famoso algoritmo, in base al quale – ad agosto – sono state fatte le operazioni di mobilità dei docenti per l’anno scolastico in corso e che non pochi problemi hanno creato ad insegnanti e scuole.
A cura di Biagio Chiariello
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Era stato al centro di una miriade delle polemiche dei prof di tutta Italia alla fine della scorsa estate: migliaia erano stati gli insegnanti costretti a fare le valigie per andare a lavorare a centinaia di chilometri lontano da casa, a seguito dell’assegnazione con una procedura automatizzata del Miur: un algoritmo che in molti casi (almeno 5mila aveva calcolato la Uil) si era poi rivelato sbagliato. Ora Il TAR Lazio ha emesso una sentenza che condanna il Ministero dell’Istruzione e dà ragione Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal che insieme avevano presentato ricorso: la procedura di calcolo che ha gestito il software relativo ai trasferimenti interprovinciali del personale docente sulla mobilità 2016 dovrà essere svelata. Il Tribunale ha infatti ordinato il Miur di rilasciare “copia dei c.d. codici sorgente del software dell’algoritmo di gestione della procedura della mobilità dei docenti per l’a.s. 2016/2017 di cui all’O.M. M.I.U.R n. 241 del 2016 nel termine di 30 (trenta) giorni decorrenti dalla notifica a cura di parte”.

I segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal esprimono grande soddisfazione per la vittoria riportata sul piano legale. “È questo un primo risultato positivo della battaglia che abbiamo portato avanti per fare piena luce sull’applicazione errata del Ccni sulla mobilità. Finalmente si apre una strada di verità che potrebbe rendere giustizia a migliaia di docenti, vittime incolpevoli degli errori dell’amministrazione”. "I codici ora dovranno essere interpretati" – spiega Maddalena Gissi, Cisl Scuola. "Andrà verificata la coerenza con i contenuti del contratto e cercheremo di individuare quali sono stati i motivi per cui tanti colleghi si sono ritrovati, pur avendo un punteggio alto, spostati da una parte all'altra dell'Italia, mettendo in crisi sia una situazione personale e familiare, sia mettendo in crisi l'andamento regolare delle scuole perché poi i giudici hanno accolto le loro istanze e riproposto l'assegnazione della sede secondo l'ordine di graduatoria previsto".

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