0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il mistero della morte dell’Orsa F36 in Trentino: “L’autopsia era di un altro esemplare”

La denuncia delle associazioni animaliste che chiedono di fare piena luce sulla morte dell’orsa chiamata F36, trovata morta mentre su di lei pendeva un mandato di uccisione da parte del Presidente della Provincia di Trento: “La documentazione presentata in Tribunale non ha nulla a che fare con il caso in discussione”.
A cura di Antonio Palma
0 CONDIVISIONI
Immagine

Rimane avvolta nel mistero la morte dell’orsa F36 in Trentino il cui caso, già controverso, si arricchisce ora di un altro elemento ambiguo. Come denunciano le associazioni animaliste, che da tempo si stanno occupando del caso, l’autopsia sulla carcassa dell’animale presentata dalla Provincia di Trento riguarderebbe in realtà un altro esemplare morto ben prima di F36. Secondo LNDC Animal Protection, LAV e WWF, la necroscopia portata in Tribunale dall’Ente autonomo è un esame autoptico del 19 giugno 2023 di un orso morto per cause naturali che non può essere l’orsa F36, che è stata ritrovata morta il 27 settembre dello scorso anno.

L’esame è stato presentato ai giudici del Consiglio di Stato davanti al quale pende il ricorso degli animalisti che chiedono di fare piena luce sulla morte dell’orsa chiamata F36, trovata morta in circostanze poco chiare a settembre dell’anno scorso dopo che su di lei pendeva un mandato di uccisione da parte del Presidente della Provincia Autonoma di Trento. A ottobre infatti il Tar di Trento aveva dichiarato l’improcedibilità dei ricorsi presentati dalle Associazioni contro i decreti del Presidente Fugatti dato che l’orsa era ormai deceduta ma le organizzazioni si erano appellate contro questa decisione.

Immagine da Twitter (Wwf).
Immagine da Twitter (Wwf).

“A seguito di questo appello, la Provincia di Trento ha presentato un esame autoptico del 19/6/2023 di un orso morto per cause naturali che non può essere l’orsa F36, ritrovata morta in data 27/9/23”, fanno sapere gli avvocati delle associazioni animaliste, aggiungendo: “Pertanto, non essendovi ancora contezza certa delle cause della morte dell’orsa F36, permane il sospetto che l’ingiustificata enfatizzazione della asserita pericolosità di questo esemplare d’orsa possa avere determinato la sua morte per mano dell’uomo”.

La replica della Provincia è attesa tra dieci giorni, poi ci sarà la sentenza del Consiglio di Stato. “Vedremo quali saranno le repliche della PAT a queste nostre argomentazioni, poi resteremo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato” spiegano gli animalisti.

“È avvilente e preoccupante vedere una pubblica amministrazione che davanti al massimo organo di giustizia amministrativa presenta una documentazione che non ha nulla a che fare con il caso in discussione. Forse si tratta semplicemente di una svista o forse si tratta di un maldestro tentativo di confondere le acque, effettuato nella speranza che nessuno si accorgesse del fatto che l’esame autoptico depositato era stato svolto ben 3 mesi prima della morte di F36. In entrambi i casi, dobbiamo prendere atto dell’atteggiamento di negligenza portato avanti dalla PAT a discapito della legalità e della tutela degli animali e dell’ambiente, di cui gli orsi sono parte integrante. Del resto, in un’intervista pubblica, lo stesso Fugatti ha dichiarato apertamente che non si preoccupa del benessere degli animali. Tutto questo però non è accettabile e non resteremo a guardare”, concludono le Associazioni.

La Provincia di Trento: "Nessuna intenzione di far seguire tracce fuorvianti"

"Nessuna intenzione della Provincia autonoma di Trento di indurre la magistratura a seguire tracce fuorvianti: il Servizio Faunistico fornisce alcune precisazioni per confutare i sospetti di alcune associazioni animaliste, in merito alla vicenda dell'esemplare F36. Si tratta dell'ennesima puntata legata ai ricorsi contro la rimozione di esemplari pericolosi, a tutela della sicurezza delle persone", si legge in una nota diffusa dalla Provincia Autonoma di Trento.

"Il 30 luglio 2023 l'orsa F36 aveva attaccato due escursionisti sui monti sopra Roncone, nelle Giudicarie. Un episodio classificato da Ispra e dalla Provincia quale corrispondente al livello di pericolosità 15 su 18 del Pacobace (fattispecie "orso attacca con contatto fisico per difendere i propri piccoli"), per il quale il Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro- orientali prevede la rimozione", prosegue ancora il comunicato nel quale è stata presentata una ricostruzione quanto accaduto negli scorsi mesi.

La Provincia precisa che "una settimana dopo l'attacco, il 6 agosto 2023, sempre sul territorio comunale di Sella Giudicarie, un'altra coppia di escursionisti aveva subìto un falso attacco da parte di F36. L'animale era stato catturato ai fini dell'applicazione del radiocollare e rilasciato il 29 agosto 2023. Il 7 settembre 2023 era scattato il decreto di abbattimento dell'animale a firma del presidente della Provincia, successivamente sospesa dal Tar di Trento e dunque modificata in ordine di cattura. Le attività condotte nei confronti di F36 per eseguire l'autorizzazione alla rimozione non hanno avuto successo. Il 27 settembre 2023, la carcassa dell'animale è stata rinvenuta morta in val di Bondone (Comune di Sella Giudicarie)".

"Il 25 ottobre 2023 il Tar ha infine dichiarato l'improcedibilità dei ricorsi proposti dalle associazioni animaliste contro la rimozione dell'animale, alla luce della sua morte. Il 19 febbraio 2024 era stato comunque presentato appello al Consiglio di Stato e dunque la Provincia ha depositato la documentazione in proprio possesso il 30 maggio, tra cui quella relativa all'esame autoptico di un esemplare diverso da F36″.

Secondo quanto riferisce la Provincia, si sarebbe verificato a quel punto "un errore materiale compiuto evidentemente in buona fede, dato che l'Amministrazione non è ancora entrata in possesso della documentazione relativa agli esami necroscopici compiuti sull'animale dall'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, come peraltro riportato anche nel Rapporto Grandi carnivori 2023 di recente pubblicazione".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views