Il ministro della Salute Schillaci: “Arresto in flagranza per fermare chi aggredisce i sanitari”
Dal Governo arriva una stretta contro chi aggredisce il personale sanitario. A pochi giorni di distanza dal violento episodio avvenuto a Foggia, dove circa 50 persone, familiari e conoscenti di una ragazza di 23 anni deceduta, hanno colpito con calci, pugni e schiaffi medici e infermieri dell'ospedale, il ministro della Salute Orazio Schillaci fa sapere che per far fronte a queste situazioni verrà introdotto l'arresto in flagranza.
"Ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l'arresto in flagranza di reato, anche differito", ha detto il ministro, dopo una riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari. "A breve ci sarà un confronto anche con le parti sindacali", ha aggiunto.
"Oggi abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato. Come governo – ha spiegato – siamo intervenuti da subito contro questo problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d'ufficio, ma questo, come è evidente, non è più sufficiente".
Schillaci ha fatto anche sapere di aver incontrato il ministro dell'interno Piantedosi nella giornata di ieri, mercoledì 11 settembre: "Voglio sottolineare che i posti di polizia nell'ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale". Quindi, ha concluso, "bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile".
"Bene il ministro Schillaci sull'uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare", ha commentato Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che ha partecipato in collegamento all'incontro.
"L'episodio gravissimo di Foggia dimostra che chiunque può entrare in un ospedale e arrivare alla sala chirurgica. Questo va impedito. – ha aggiunto – Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria".