Il Ministero sulla maestra no mask: “Sospesa dalla scuola per aver mentito sul titolo di studio”
Non sarebbe stata sospesa dalla scuola per le sue teorie negazioniste del Covid, quanto per aver mentito sul titolo di studio. È quanto hanno chiarito fonti del Ministero dell'Istruzione a Fanpage.it riguardo la vicenda di Sabrina Pattarello, la maestra di Treviso che era stata oggetto di un provvedimento disciplinare dopo che i genitori dei suoi alunni avevano protestato contro la sua condotta, refrattaria all'uso della mascherina e convinta che il virus non esistesse o che comunque "uccida solo gli anziani". Secondo quanto ha sottolineato il Dicastero, la decisione del licenziamento dell'insegnante non è stata presa da Viale Trastevere, ma dalla scuola elementare Giovanni XXIII, dove lei lavorava. "Non è una assunta, ma è stata presa con le messe a disposizione. Il provvedimento è stato preso dalla preside".
Inoltre, stando a quanto confermato dall'Ufficio scolastico al Ministero, Pattarello non sarebbe stata sospesa per le sue teorie negazioniste, quanto per aver dichiarato il falso. "Dopo l'apertura del provvedimento disciplinare a carico della maestra, sono state effettuate delle verifiche che hanno confermato che la donna non aveva un diploma magistrale, come aveva dichiarato, ma di istruzione tecnica. Per cui la sospensione è stata decisa in base al fatto che ha dichiarato il falso e di questo è stata informata anche l'autorità giudiziaria". Fanpage.it ha contattato anche la scuola per conferma e resta in attesa di risposta.
La vicenda aveva fatto molto rumore nei mesi scorsi. La condotta dell'insegnante, no mask e negazionista, era emersa dalle segnalazioni degli stessi studenti ai propri genitori che dopo una serie di segnalazioni avevano deciso di scegliere la via della protesta eclatante. Addirittura le mamme e i papà avevano protestato con tanto di sit-in davanti alla scuola nel dicembre scorso attirando l'attenzione del sindaco Mario Conte e, in seguito, anche il Prefetto. "Sono intervenuto personalmente – aveva chiarito il primo cittadino -, abbiamo fatto arrivare una pattuglia della polizia e questa insegnante è stata identificata. Con lei c'è stato un colloquio sulla base delle testimonianze di colleghi e genitori. Dopo aver esaminato anche i suoi profili social l'abbiamo segnalata alla Prefettura perché gli sforzi che stiamo facendo per tutelare la nostra comunità, soprattutto i bambini, sono enormi e pensare che si possa buttare via tutto con delle politiche negazioniste non è assolutamente tollerabile". Poi è arrivato il provvedimento disciplinare e poi la sospensione.