Il miglior ristorante del mondo è il Mirazur di Mauro Colagreco. Sul podio nessun italiano

Il Mirazur, che si trova a Mentone in Francia, è il ristorante migliore al mondo. Il locale guidato dallo chef argentino Mauro Colagreco si piazza quest’anno al primo posto della classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo, la World’s 50 Best Restaurants, pubblicata ogni anno dal 2002 dal mensile britannico Restaurant e diventata uno dei punti di riferimento per chef, appassionati e critici gastronomici di tutto il mondo. La classifica col suo podio è stata annunciata oggi al Sands Theatre di Marina Bay a Singapore, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione. Quella dello chef Colagreco, classe 1976, è una cucina fortemente stagionale e territoriale che mescola ingredienti e sapori della Costa Azzurra arricchendoli con la tradizione italo-argentina. Il piatto forte al Mirazur sono le ostriche con crema allo scalogno, pera e tapioca. Al secondo posto della World’s 50 Best Restaurants è arrivato il nuovo Noma, ristorante di Copenaghen riaperto dallo chef René Redzepi nel febbraio del 2018, e al terzo gradino del podio troviamo Asadro Extebarri ad Atxondo, nei Paesi Baschi, dello chef Victor Arguinzoniz.
Colagreco succede allo chef italiano Massimo Bottura – La World’s 50 Best Restaurants è stata istituita nel 2002 dalla rivista inglese Restaurant e in poco tempo è diventata una delle classifiche di ristoranti internazionali più famose e discusse. Lo scorso gennaio è stata introdotta una nuova regola che prevede l’esclusione di tutti i ristoranti che negli ultimi 17 anni sono arrivati almeno una volta al primo posto. Tra questi c’è l’Osteria Francescana del modenese Massimo Bottura, che ha vinto la scorsa edizione. Tutti i vincitori delle passate edizioni fanno parte della Hall of fame Best of the Best e non sono stati dunque parte della competizione annuale. Competizione che invece non vede altri italiani tra i primi posti in classifica: dopo la discesa dal 36esimo al 51esimo posto di Niko Romito, scivolata anche per Enrico Crippa con il suo Piazza Duomo che si ferma al 29esimo posto mentre lo scorso anno si era piazzato al 16esimo e Massimiliano Alajmo con Le Calandre, in 31esima posizione rispetto alla 23esima del 2018.
La giuria – A esprimersi 1040 esperti tra chef, critici gastronomici e ristoratori provenienti da tutto il mondo che hanno composto una giuria al 50% femminile e al 50% maschile. Due donne hanno ottenuto altrettanti premi speciali: The World’s Best Female Chef 2019 è stato assegnato a Daniela Soto-Innes di New York, mentre il The World’s Best Pastry Chef 2019 è andato alla francese Jessica Préalpato.
The World's 50 Best Restaurant 2019: la classifica
- Mirazur – Mentone, Francia
- Noma – Copenhagen, Danimarca
- Asador Etxebarri – Atxondo, Spagna
- Gaggan – Bangkok, Tailandia
- Geranium – Copenhagen, Danimarca
- Central – Lima, Peru
- Mugaritz – San Sebastian, Spagna
- Arpège – Parigi, Francia
- Disfrutar – Barcellona, Spagna
- Maido – Lima, Peru
- Den – Tokyo, Giappone
- Pujol – Mexico City, Messico
- White Rabbit – Mosca, Russia
- Azurmendi – Larrabetzu, Spagna
- Septime – Parigi, Francia
- Plaza Athénée – Parigi, Francia
- Steirereck – Vienna, Austria
- Odette – Singapore
- Twins Garden – Mosca, Russia
- Tickets – Barcellona, Spagna
- Frantzén – Stoccolma, Svezia
- Narisawa – Tokyo, Giappone
- Cosme – New York City, Usa
- Quintonil – Mexico City, Messico
- Pavillon Ledoyen – Parigi, Francia
- Boragó – Santiago, Cile
- The clove Club – Londra, Regno Unito
- Blue Hill at Stone Barns – Pocantillo Hills, Usa
- Piazza Duomo – Alba, Italia
- Elkano – Getaria, Spagna
- Le Calandre – Rubano, Italia
- Nerua – Bilbao, Spagna
- Lyle's – Londra, Regno Unito
- Don Julio – Buenos Aires, Argentina
- Atelier Crenn – San Francisco, Usa
- Le Bernardin – New York, Usa
- Alinea – Chicago, Usa
- Hiša Franko – Kobarid, Slovenia
- A Casa do Porco – San Paolo, Brasile
- Tim Raue – Berlino, Germania
- The Chairman – Hong Kong, Cina
- Belcanto – Lisbona, Portogallo
- Hof Van Cleve – Kruishoutem, Belgio
- The Test Kitchen – Città del Capo, Sud Africa
- Sühring – Bangkok, Tailandia
- De Librije – Zwolle, Paesi Bassi
- Benu – San Francisco, Usa
- Ultraviolet – Shangai, Cina
- Leo – Bogotá Colombia
- Schloss Schauenstein, Andreas Caminada – Fürstenau, Svizzera