Il medico del Gemelli svela la reazione di Papa Francesco a chi gli diceva che secondo alcuni era già morto

"Quando glielo dicevano, faceva un sorriso". Così Sergio Alfieri, a capo dell'équipe che ha avuto in cura Papa Francesco nei 38 giorni di ricovero al Gemelli, ha raccontato la reazione del Pontefice a chi gli diceva che c'era in giro qualcuno che credeva fosse già morto e che la notizia del decesso non fosse stata diffusa all'opinione pubblica. Voci che sono rimbalzate da un social all'altro durante il periodo di ricovero di Bergoglio, reso necessario a causa di una polmonite bilaterale che l'aveva colpito a metà del mese di febbraio.
Il medico, intervistato in esclusiva dal Tg1, ha spiegato che è stato lo stesso Francesco a chiedere espressamente che i bollettini sulle sue condizioni di salute fossero il più precisi possibile: "Se mancava qualcosa, diceva: questo dovete aggiungerlo". Il capo dell'équipe del Santo Padre ha confessato anche che "ha voluto che si dicesse che aveva vomitato. Se fosse stato intubato, eventuali disposizioni erano lasciate a Massimiliano Strappetti, il suo infermiere personale", ha aggiunto, spiegando che "quando è stato meglio, voleva uscire. Lo portavano nel reparto di fronte, salutava i ricoverati e donava un rosario".
In due occasioni in particolare Alfieri ha confessato che ha temuto che il Pontefice rischiasse la vita: "In due occasioni abbiamo temuto che morisse", ha detto il medico che non ha nascosto la sua emozione. Ora però il peggio sembra passato e le condizioni del Papa sono in miglioramento: Bergoglio continuerà la sua convalescenza a Santa Marta, dove continuerà le terapie respiratorie e motorie, dopo le dimissioni dal Gemelli avvenute ieri. Per ora non filtrano informazioni ufficiali sull'agenda futura del Santo Padre in un periodo comunque impegnativo per lui, con il Giubileo 2025 in pieno svolgimento e in tempo di Quaresima che culminerà con la Settimana Santa.