Il marò Girone: “Buon 2 giugno a chi ci ha sostenuto, non sfilerò alla parata”
Quella di oggi è la prima Festa della Repubblica che Salvatore Girone trascorre in Italia dopo diversi anni. Il marò, rientrato dall’India solo da qualche giorno dopo il via libera della Corte suprema di New Delhi, attraverso l’Ansa ha voluto fare i suoi auguri per il 2 giugno agli italiani. “Vorrei inviare a tutti gli italiani i miei auguri per una buona Festa della Repubblica 2016 e ancora una volta un ringraziamento a tutti coloro che durante gli anni che ho trascorso in India, non hanno mai smesso di sostenerci”, ha detto il fuciliere di Marina precisando che “dopo quattro anni lontano dalla nostra Patria, quest'anno sono felice di poter condividere questa giornata importante per la nostra Repubblica con i miei familiari ed alcuni colleghi-amici”.
"Preferisco trascorrere il 2 giugno a casa" – Girone ha poi confermato che non sarà presente alla parata militare a Roma. “Anche se sono in Italia – ha detto – non sfilerò e non parteciperò”, “ma preferisco trascorrere il 2 giugno 2016 in serenità a casa”. Girone ha detto che la Festa della Repubblica, celebrata con la parata militare, “mi trasmette una grande emozione personale per amor di Patria” e ha parlato quindi di una cerimonia, a cui partecipano insieme tutte le forze armate italiane, che “mi ha sempre onorato e reso orgoglioso di essere italiano”. “Ricordo bene – ha ricordato il marò – le emozioni che provavo quando sfilavo per le vie di Roma e, con il mio reparto, cantavo i canti militari dei nostri predecessori che hanno lottato in guerra per la liberazione del nostro Paese e la nascita della Repubblica”.
Renzi aveva detto: "Girone non sarà alla parata" – Sull’eventualità che il marò potesse partecipare alla parata del 2 giugno era intervenuto il presidente del Consiglio Matteo Renzi subito dopo il rientro in Italia del fuciliere accusato in India, insieme a Massimiliano Latorre, di aver ucciso due pescatori. “No, Girone non sarà con noi alla parata. Lo abbiamo riportato a casa con il buon senso, quello che è mancato ad alcuni nostri governi che ci hanno preceduto nei mesi e negli anni scorsi. La gioia di aver riportato a casa i due marò non può essere esibita come bandierina politica. Buon senso – aveva detto Renzi – significa consentirgli in questo momento di stare con la sua famiglia, consentire di vivere con gioia la festa delle Forze Armate, perché saremo tutti felici del fatto che non ci sono due marò in territorio straniero, ma contemporaneamente anche evitare di vivere questa fase senza sobrietà e senza stile”.