Il marito di Rkia Hannaoui, uccisa da un proiettile in testa: “Nessuno l’ha colpita, è stato un incidente”
Sono tanti gli elementi da chiarire nel giallo sulla morte di Rkia Hannaoui, la donna di 31 anni trovata in fin di vita nella sua casa di Ariano Polesine, in provincia di Rovigo. Era riversa a terra, apparentemente priva di sensi, ma il sangue che le scorreva dalla nuca, seppure in piccole quantità, ha rivelato altro: secondo la Tac effettuata in ospedale dove è stata trasportata d'urgenza Rkia e dove è poi morta, aveva un proiettile conficcato nella testa. Che sia stato quello a provocarne la morte lo chiarirà l'autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni.
Ad ordinare l'esame autoptico è stata la Procura di Rovigo che sta indagando per omicidio, visto che Rkia è morta "a seguito di ferimento alla testa presumibilmente a causa di un proiettile". Le indagini sono condotte nel più stretto riserbo da parte dei carabinieri del reparto operativo di Rovigo, come appreso da Fanpage.it. A essere chiariti sono anche i ruoli di due uomini: Asmaoui Lebdaoui, marito della vittima, e Giacomo Stella, vicino e proprietario di casa dell'appartamento in cui viveva la donna.
Il primo, che lavora come bracciante e saltuariamente riesce a rimediare nei lavoretti extra, ha raccontato a Corsera di aver ricevuto la telefonata del figlio maggiore che gli diceva che la mamma era caduta. Un malore dunque, ma nessun omicidio secondo Asmaoui che non crede che qualcuno possa aver sparato alla moglie. “Non credo che mia moglie sia stata uccisa e neppure che abbia un proiettile nella testa – racconta – si è trattato solo di un incidente…”.
Stando a quanto raccontato dall'uomo, i figli intorno alle 12.40 di martedì, di ritorno da scuola, si sono fermati in giardino per giocare, poi dopo un po' la madre, che era con loro, sarebbe rientrata in casa probabilmente per preparare il pranzo. “Mia moglie era in cucina e aveva in mano il telefonino perché stava video-chiamando sua madre, che si trova in Marocco – prosegue Asmaoui – il bambino più piccolo era con lei. È stato lui a raccontarmi che all’improvviso la mamma è crollata a terra, come per un malore, e ha sbattuto la nuca sul fornello. Lui si è avvicinato allo schermo e ha detto alla nonna: ‘Mamma è caduta'”.
In casa ripete che non ci sono armi e che è impossibile che un proiettile abbia raggiunto la moglie alla testa. A detenere delle armi è invece il vicino di casa che ha confermato la versione dei bambini e ha negato che i carabinieri abbiano sequestrato dei fucili e delle pistole dal suo appartamento. “Lui ci vuole bene – conclude il marito di Rkia – ci consideriamo parte della stessa famiglia. È impossibile che abbia fatto del male a mia moglie: Giacomo è una brava persona, ci regala le uova e spesso gioca con i bambini”