Il marito di Alice Scagni: “Già nel 2016 il papà le disse che doveva aver paura del fratello”
Già diversi anni fa, nel 2016, il papà di Alice Scagni, uccisa dal fratello 42enne Alberto il primo maggio a Genova, le disse di stare attenta perché lui "vuole farti del male".
È quanto è emerso dalle pagine della relazione del perito del giudice per le indagini preliminari. Era stato il marito di Alice, sentito dalla quadra mobile, a raccontare quell’episodio di 6 anni fa. "Una volta il padre disse ad Alice ‘devi avere paura di tuo fratello, vuole farti del male, me lo ha detto, se lo vedi devi scappare'. Così la convinsi a cambiare casa”, il racconto del marito di Alice.
L'ultimo incontro tutti e tre insieme risaliva a settembre 2021. "Eravamo in Piemonte a casa del padre. Al telegiornale avevano dato la notizia di un figlio che aveva accoltellato la madre e lui aveva reagito alzandosi in piedi e applaudendo, dicendo ‘bravo è così che si fa’", secondo la ricostruzione dell’uomo. E secondo il marito della vittima, lei stava iniziando a capire che la situazione "stava degenerando". E aveva discusso per questo con la madre.
"Le aveva detto di temere che Alberto potesse andare a cercarla in ufficio per ucciderla". Sempre secondo il racconto del marito di Alice Scagni, poi a febbraio Alberto si era un po' calmato "soprattutto rispetto alle decine di telefonate quotidiane con richieste di soldi".
Verso la fine del mese aveva iniziato a chiedere continuamente le foto del matrimonio della sorella e quando il cognato ha saputo che aveva chiesto al padre 120mila euro ha raccontato di aver pensato che volesse assoldare un sicario per ucciderli: "Anche perché aveva più volte chiesto a sua sorella ‘se un padre ha due figli e uno dei due muore l'eredità del padre la prende il coniuge di quello che è morto?’".
Tra le pagine della relazione del perito del giudice per le indagini preliminari c'è anche il racconto di una ex di Alberto Scagni. Una donna che ha detto che alcuni giorni dopo aver lasciato Scagni lui le chiese di incontrarsi: "In macchina mi fece capire che voleva uccidermi. Riuscii a scappare lanciandomi dall'auto". Un'altra ex, secondo il marito di Alice, nel 2015 aveva invece scritto alla vittima dicendo che Alberto aveva provato a strangolarla.
Alberto Scagni, secondo quarto stabilito dal perito del giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, è "seminfermo" di mente. I suoi avvocati potranno puntare a uno sconto di pena al processo.