Il marito di Alice Neri a Fanpage: “L’auto, le fedi incenerite, ho paura non si arrivi alla verità”
Le foto di Alice non ci sono più. Attaccate alle pareti di casa, ora restano solo alcune foto di famiglia. "Non riuscivo più ad avercela sempre davanti… ce l'ho già sempre nella mia testa, è una sofferenza", dice a Fanpage.it il marito Nicholas Negrini.
Prima della morte di Alice Neri erano tante, tantissime, le sue foto a colorare le pareti grigie della villetta di Ravarino in provincia di Modena. Adesso i muri sono spogli: una necessità di pulizia esteriore, di ordine, di razionalizzare un evento inaccettabile.
Alice Neri, 32 anni, è stata trovata carbonizzata dentro la sua auto il 18 novembre scorso. E non si sa perché. E il marito Nicholas ha paura di non scoprirla la verità.
Nicholas, restano i ricordi, e un post su Facebook in cui raccontate di esservi fatti insieme il buco all'orecchio. Quello lo ha ancora?
Sì anzi! Ho messo un orecchino più grande. Nel 2022 ci siamo fatti il buco insieme e poi abbiamo messo la foto sui social…
C'è un dubbio che non la fa dormire la notte?
Chi è stato. Solo quello. Vorrei sapere chi le ha fatto del male. Questa domanda mi gira in testa da 4 mesi. Non ho una risposta.
Alice quell'ultima sera avrebbe baciato un altro, un collega, e avrebbe assunto cocaina. Come ha reagito a queste notizie?
Sicuramente i primi mesi sono stati un po' duri perché un giorno dopo l'altro saltavano fuori verità che per un marito sono difficili da accettare. Le prime reazioni sono state di incredulità, rabbia, incomprensione. Ti chiedi il perché. Ho affrontato questo stato emotivo combattuto tra la ricerca della verità e cose che mi toccano più sul personale. Però lei non c'è più, non posso confrontarmi con lei. Il mio obiettivo è capire chi l'ha ammazzata e ha voluto bruciarla nella sua auto: chi ha tolto la mamma a mia figlia.
Veniamo alla cocaina: possibile che Alice la assumesse con regolarità?
Non credo fosse un'abitudine o che avesse iniziato da tempo. Credo che sia stato un episodio singolo. Lei era pure ipocondriaca, non avrebbe fatto azzardi del genere a lungo termine. Se l'ha assunta, è stato nelle ultime ore, non prima. Ed è stata introdotta alla droga da qualcuno, probabilmente.
Ha scoperto anche che aveva diversi contatti con uomini sui social. Ma secondo lei perché non si rendeva conto che potevano essere un rischio?
Non lo so… io non vivevo nella sua testa. Lei stava affrontando un percorso di psicoterapia. Aveva un disagio che poche persone hanno compreso.
Nicholas lei lo ha capito?
No. Non l'ho capito, ma lo avrei fatto piano piano, se avessi avuto la chiave. Forse avrei dovuto parlare di più con i suoi medici. O affrontare la terapia di coppia, ma lei non voleva.
Alice era molto cattolica, ma da un po' si era allontanata dalla fede. Da quanto tempo?
Da 7-8 mesi non la vedevo più convinta. Un po' prima che cominciasse a lavorare alla Wam.
Quando alle 3.41 della notte del 18 novembre qualcuno, o Alice o Gaaloul, disattiva la localizzazione sul cellulare, lo fa per non farsi individuare da lei?
No, la mia opinione è che se l'avesse disattivata per me lo avrebbe fatto prima, allo Smart cafè, perché mi aveva detto che andava a Modena. Alle 3.41 lei sapeva che dormivo, se lo ha disattivato lei lo ha fatto per qualcun altro.
Cioè?
Poteva condividere la posizione con qualcun altro.
E chi?
Non so.. il motivo può essere qualsiasi… ma non credo lo abbia fatto per me.
Le lettere del terzo uomo, suo collega, nel suo armadietto le ha lette. Che cosa ha pensato?
Ho pensato che probabilmente si era allontanata dalla famiglia per lui. I dettagli non li conosco. Non credo proprio che fosse solo un amico.
Lei era all'incidente probatorio di lunedì 6 marzo. Si è fatto l'idea che Mohamed Gaaloul girasse la mattina del 18 sporco d'olio frusto? (Che nell'ipotesi degli inquirenti è lo stesso usato per bruciare l'auto di Alice, ndr)
Penso che gli investigatori non si siano basati sulla data ma sull'evento. Essendo stati ripresi che andavano a riparare un'auto in un capannone proprio il 18, i tunisini hanno confermato che quella era la mattina che Gaaloul è passato di là.
Quel lunedì lei ha visto Mohammed, il principale indiziato. Ha ucciso Alice?
Non lo so. Io non sono andato in tribunale con l'idea che avesse ammazzato mia moglie, sono andato lì con mille domande in testa. Prima di giudicare voglio sapere di più.
Come lo ha visto in aula?
Inizialmente all'ingresso molto teso, poi nel corso dell'incidente probatorio non era particolarmente agitato.
Ha cambiato avvocato, dando l'incarico ad Antonio Ingroia, ex procuratore di Palermo. Perché?
Una scelta pensata. Non posso dare dei dettagli, ma non è una scelta casuale. Lui è molto attento ai dettagli.
Ha preso anche una consulente criminalista, Katia Sartori…
Ho intenzione di andare a fondo. Ci sono tante domande che non hanno risposte, occorrono risposte.
E siete andati sul luogo del ritrovamento dell'auto, e avete trovato un reperto, acquisito dalla Procura.
Sì, un paraurti che sembra avere attaccato un pezzo di osso. Non so che cosa pensare. Ho il terrore che non si arrivi alla verità. Ho scoperto che l'auto è tenuta all'aperto, per esempio. E se si perdono elementi?
Un'indiscrezione dice che Alice abbia dato un passaggio a Mohammed dicendogli: "ti chiami come un mio amico". Pensa che Alice e Gaaloul si conoscessero?
È vero che Alice aveva un ex collega che si chiama Mohammed, con cui si vede il pomeriggio del 17 e che non è più andato al lavoro. Non credo che mia moglie conoscesse Mohammed Gaaloul.
Come sta vostra figlia?
Ha avuto un primo mese di assestamento, si svegliava la notte, piangeva. Ma l'ha presa nel modo migliore, perché l'ho visto serena. Sta recuperando grazie anche all'aiuto fondamentale di mia mamma.
Di Marco Cuccui, l'uomo con cui Alice ha passato la sua ultima serata, che idea si è fatto?
Non so che pensare perché è stato un fantasma. Non si è fatto vivo con nessuno, penso che abbia paura di qualcosa. Mi lascia perplesso il silenzio tombale sulle ore prima… anche con gli inquirenti. Non ne conosco il motivo, se ha delle informazioni utili che le fornisca.
Gli inquirenti le hanno restituito le fedi di Alice. Che cosa ha provato?
Ho capito ancora meglio lo stato in cui è stata trovata. Gli anelli sono inceneriti, la fede e due anelli di fidanzamento. Mi fanno impressione… è come avere un pezzo di quell'omicidio con me.
Nicholas, quando lei è stato sul luogo del ritrovamento della macchina, cosa ha provato?
Ho sentito un odore che ho fatto fatica a eliminare e porto con me. Un odore di bruciato ma misto ad altro. Non lo so spiegare, non l'ho mai sentito prima. Ho sentito la sua vita.