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Matteo Messina Denaro

Il manifesto di Cosa Nostra nei pizzini di Messina Denaro: “Incriminati di mafiosità è un onore”

In un pizzino del 2013 scritto da Matteo Messina Denaro alla sorella Rosalia, arrestata oggi, c’è “un manifesto di Cosa nostra”: “Perseguitati, sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo”.
A cura di Ida Artiaco
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C'è anche un vero e proprio manifesto di Cosa Nostra nei pizzini inviati da Matteo Messina Denaro alla sorella Rosalia, detta Rosetta, arrestata oggi a Castelvetrano con l'accusa di associazione mafiosa.

Nei famosi bigliettini ritrovati nel covo del boss a Campobello di Mazara e nell'abitazione della donna, gli inquirenti hanno trovato informazioni importantissime sugli anni della latitanza di Matteo Messina Denaro, dal sistema di comunicazione con i sodali fino alla gestione degli affari.

Ma in uno di questi scritti, il Padrino in poche righe indirizzate alla sorella spiega cosa sia la mafia, definendo gli appartenenti all'intera organizzazione "perseguitati, sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo" e concludendo che "incriminati di mafiosità è un onore". Parole che il gip Alfredo Montalto ha definito "inquietanti e eversive".

Il pizzino con il manifesto di Cosa Nostra scritto da Matteo Messina Denaro.
Il pizzino con il manifesto di Cosa Nostra scritto da Matteo Messina Denaro.

Come emerge dall'ordinanza di applicazione della misura cautelare nei confronti di Rosalia Messina Denaro, il testo dello scritto cui si fa riferimento è stato redatto il 15 dicembre 2013 da Messina Denaro e idealmente indirizzato alla sorella Patrizia e al nipote Francesco (figlio di Rosalia) "esattamente due giorni dopo l'esecuzione di una importante ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. di Palermo su richiesta di quest'Ufficio nei confronti di diversi parenti del latitante, tra cui appunto la sorella e il nipote".

Il pizzino cui si fa riferimento era "custodito ben occultato da Rosalia nella casa di campagna a Campobello e riprodotto in altro "pizzino" rinvenuto nella solita sedia di via Alberto Mario".

Questo, si legge ancora nell'ordinanza "rappresenta davvero un manifesto di Cosa nostra e al contempo una chiamata in correità dei protagonisti (cioè la destinataria diretta, Rosalia, e quelli indiretti, cioè l'altra sorella Patrizia e il nipote Francesco)".

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