Il mal di pancia costante che perseguita Ludo: “Non dormo da due anni, questa non è vita”
I compagni delle lunghe notti insonni che gli capitano improvvisamente sono le boccette di sonnifero, che tiene sempre a portata di mano. A due metri dal letto il bagno, per il resto la soffitta dove vive Ludo Richard corrisponde esattamente alle "quattro mura" in cui si è rifugiato in attesa, ferito dal dolore quotidiano del suo male per il quale tutti i medici che ha consultato non fanno altro che proporre cure che non funzionano.
Guarda dalla finestra della sua cameretta, da cui si vede la Mole Antonelliana, e mi racconta delle offerte di lavoro per parti in film e fiction che riceve, ma che non può accettare. "A volte – mi racconta – esco di casa e devo subito rientrare, oppure mi sento bene per un giorno intero e poi di notte non riesco a dormire. Se anche potessi andare a Londra, al di là del Covid, non farei altro che andare in bagno perchè anche il ristorante più sano di tutta l'Inghilterra mi scombina lo stomaco".
La colite microscopica è una patologia intestinale che, nel caso di Ludo, interessa il tratto terminale dell'intestino, il Colon, ed è controintuitivamente collegata al cervello. La salute intestinale infatti è direttamente connessa con il benessere cerebrale, tanto che l'ambulatorio della Città della Salute che lo segue è proprio quello che studia le Patologie Intestinali e l'Autismo.
Ogni dieta che ha provato, ogni medicinale che ciascun medico gli ha chiesto di prendere non ha funzionato: ne ha due sacchetti della spesa appoggiati sulle sedie e vanno dai farmaci veri e propri agli integratori per la flora batterica.
"Questa non è vita – mi dice Ludo Richard con la voce disperata – mi batte il cuore, respiro, ma sono bloccato, intrappolato. Non posso andare avanti così, devo risolvere in qualche modo".
Un modo ci sarebbe, a detta sua, e si chiama Colostomia: un'operazione chirurgica che rimuove il colon e al suo posto mette un sacchetto per le feci, da svuotare periodicamente. I medici però sono contrari, dicono che è troppo giovane per un'operazione così importante e definitiva.
Lui però psicologicamente si dice molto provato: "Non ce la faccio più a gestire questa cosa, sia fisicamente che psicologicamente. Non posso lavorare, non riesco a dormire da due anni e mezzo, da quando si è aggravato tutto. Cerco aiuto, delle notizie, un dottore che mi possa dare una mano, altrimenti non ce la faccio".