Il lunedì nero di Silvio: persa anche Arcore
E' difficile immaginare che il Presidente del Consiglio, o meglio la sua coalizione, non sia apprezzata proprio a casa sua, nella ridente cittadina di Arcore. Eppure i ben informati dovrebbero saperlo: anche ad Arcore ha spirato un vento di cambiamento che sta contagiando l'Italia intera, da Napoli a Milano, e che non ha saputo lasciare indenne la cittadina della provincia di Monza e Brianza dove è ormai certa la vittoria del centrosinistra.
Un ottimista Bersani, durante la campagna elettorale nella cittadina lombarda, aveva detto: "Arcore non è sinonimo di Berlusconi e siamo qui a dire che se l’Italia lo pensa, gli dimostreremo che si sbaglia. Vinceremo“. E così è stato. Una vittoria che era sembrata già palese al primo turno quando il Pdl aveva perso ad Arcore e Rosalba Colombo, candidata del Pd, aveva raggiunto oltre il 47% delle preferenze, a fronte del 40,4% di Enrico Perego. La forbice tra i due candidati, a casa di Berlusconi, si è allargata ulteriormente e la Colombo, appoggiata in campagna elettorale dal segretario del Pd Bersani, ha raggiunto oltre il 57% delle preferenze. Mentre il suo diretto rivale Perego si è fermato a circa il 43%.
Queste le dichiarazione della Colombo quando il dato ha ormai raggiunto l'ufficialità: "Sono contenta che gli arcoresi abbiano risposto in modo così positivo al mio modo di dialogare e al mio progetto-paese. Hanno rifiutato gli interventi sopra le righe e i manifesti sfregianti." Ad ogni modo occorre ricordare che oltre ad essere la casa di Berlusconi, Arcore è anche la sede del famigerato bunga bunga: da qui e dai racconti di chi ad Arcore era stato sono partite le indagini che hanno portato a quello che ormai tutti conoscono come caso Ruby. Proprio per questo, Colombo, in una delle sue prime dichiarazione non ha mancato di menzionare questo aspetto: "Sono contenta e orgogliosa anche in quanto donna. Ad Arcore vince una donna dopo che Arcore è stata per mesi simbolo di un'altra visione del mondo femminile".