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Il Lago Trasimeno venduto ai privati, ma solo per battere la concorrenza di Hollywood

La multinazionale DRINAM acquista il Lago Trasimeno per farne il più grande parco acquatico d’Europa. Se non un incubo, sembrava quantomeno un film.
A cura di Danilo Massa
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lago trasimeno

In tempi di crisi, qualsiasi decisione sembra plausibile. Se l'Italia deve fare cassa – e deve farlo con estrema urgenza – allora è possibile addirittura che il paese venda un lago. E poco importa che questo rientri nel demanio e sia dunque inalienabile: se i giocatori di Borsa giocano giochi pericolosi, se l'euro trema di paura e se i "cattivi" gongolano di piacere, allora, forse, anche un lago può finire all'asta. Pesci ed alghe comprese.

A darne notizia è stato qualche giorno fa un giornale locale online: Umbria 24 ha dedicato un servizio video all'acquisto del Lago Trasimeno da parte di una multinazionale spagnola, interessata a costruire il più grande parco acquatico d'Europa. L'ingegnere di turno assicurava un indotto considerevole (e dunque impiego per la cittadinanza locale) ed ovviamente ammiccava al prestigio di chi può fregiarsi in tutto il continente di un glorioso primato. Immancabili le proteste dei comitati cittadini, che rispediscono al mittente l'offerta di acquisto ("Via via da casa mia", intonano in coro). Ma quanto entrerebbe nelle casse dello stato?

Marketing non convenzionale

Niente, per fortuna. L'acquisto del Lago Trasimeno è una boutade giornalistica messa in piedi per pubblicizzare un film portoghese, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 28 dicembre. Si tratta di Aguasaltas, un nome che troviamo peraltro nello stesso servizio di Umbria 24, sia nel momento in cui l'ingegnere promette casse di Aguasaltas alla popolazione di San Feliciano, sia in chiusura, quando l'inviata rimanda al sito ufficiale del film.

Il Lago Trasimeno è dunque al sicuro. L'unica cosa che si vuole vendere, in questo contesto, sono i biglietti per vedere Aquasaltas. La trovata pubblicitaria, del resto, risulta ben congegnata. Come già detto, l'incredibilità della notizia è offuscata dallo stato di eccezione che vive l'Italia in questi mesi, mentre il filmato riproduce almeno in parte un "film" già visto: da un lato le ragioni economiche, dall'altro quelle sociali e protestatarie.

La scelta di una simile forma di commercializzazione ce la spiega Giacomo Del Buono della Kitchenfilm, la società che distribuisce il film in Italia: "A fronte della potenza di fuoco dei cinepanettoni e dei blockbuster hollywoodiani di Natale, nessuno si sarebbe accorto di noi. Così abbiamo pensato di inventarci qualcosa di nuovo e provocatorio".

Insomma, un tipico esempio di marketing non convenzionale, in cui la creatività è chiamata a sostituire il gap economico. Una creatività che in misura minore riguarda lo stesso sito ufficiale del film, che porta l'utente in un breve gioco da libro-game o da avventura interattiva.

Il film

Tra le diverse "trame" offerte dai telegiornali, gli addetti al marketing hanno scelto proprio questa perché rispecchiava almeno in parte la storia del film.  Aguas Altas, infatti, parla della contrapposizione tra una multinazionale e una comunità locale, chiamate a contendersi lo stesso dominio sul Web. Una commedia sicuramente originale di Luís Galvão Teles, già apparsa nei cinema portoghesi nel 2007 e che arriva solo oggi in Italia. Una sfida lanciata non solo ai cinepanettoni italiani e ai costosi film hollywoodiani, ma anche alle dispendiose strategie tradizionali di marketing. Che la Rete vinca o meno sulla televisione, tiriamo intanto un sospiro di sollievo: il Lago Trasimeno è salvo.

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