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Il killer di Maurizio Gucci ha sparato al figlio per un graffio sulla macchina: colpi alla spalla e in faccia

Benedetto Ceraulo, il 63enne pregiudicato per essere stato il killer dell’imprenditore di moda Maurizio Gucci, ha sperato due colpi in faccia al figlio e uno alla spalla dopo una lite per un graffio sull’auto. Poi avrebbe tentato il suicidio.
A cura di Giorgia Venturini
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Benedetto Ceraulo durante il processo sull'omicidio di Maurizio Gucci
Benedetto Ceraulo durante il processo sull'omicidio di Maurizio Gucci

Escono nuovi particolari su quanto accaduto nella villetta di campagna a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. Qui Benedetto Cerauloil 63enne pregiudicato per essere stato il killer dell'imprenditore di moda Maurizio Gucci – ha sparato tre colpi di pistola contro il figlio Gaetano Ceraulo per poi tentare il suicidio. Il figlio era riuscito a scappare a bordo della sua auto e si trova ora ricoverato in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Resta ancora invece gravissimo Benedetto Ceraulo: è in ospedale anche sotto l'osservazione anche dei carabinieri. Ma cosa è successo in quella villetta nel Pisano?

Stando a una prima ricostruzione dell'accaduto, tra padre e figlio sarebbe scoppiata una lite dopo che Benedetto Ceraulo aveva trovato un graffio sulla sua auto. Si trovavano insieme nella villetta del padre, dove viveva da solo, per le festività di Pasqua. Poi la lite e gli spari. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire nel dettaglio tutti i particolari dell'omicidio. Oltre ad aver messo sotto sequestro la casa, si sta procedendo con le analisi sulla pistola di piccolo calibro trovata sul posto del tentato omicidio e suicidio: saranno i tecnici ad accertare se è quella l'arma – si tratta di una 6.75 – utilizzata da Benedetto Ceraulo per sparare due colpi in faccia e uno sulla spalla al figlio e per infine rivolgersela verso di sé e premere di nuovo il grilletto. Dopo gli spari il figlio è riuscito a fuggire salvandosi la vita.

Intanto la Procura di Pisa ha richiesto la convalida dell'arresto al Tribunale nei confronti del 63enne, che resta ancora in ospedale in gravissime condizioni. Dovrà difendersi dai reati di tentato omicidio con l'aggravante della recidiva specifica e detenzione di arma clandestina, ugualmente con recidiva specifica. Non sarebbero le prime accuse della sua vita: in passato era stato condannato perché era riconosciuto come l'esecutore materiale di Maurizio Gucci, ucciso nel 27 marzo del 1995 in una delle sedi della casa di moda a Milano. Il Tribunale condannò invece l'ex moglie della vittima, ovvero Patrizia Reggiani, per essere la mandante e l'amica Pina Auriemma per concorso in omicidio.

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