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L’uomo che ha ucciso Iris Setti fermato solo con taser e sedazione: “Era in uno stato di vero delirio”

Per immobilizzare l’uomo che ha ucciso Iris Setti in un parco a Rovereto si è fatto ricorso al taser e alla sedazione da parte del personale sanitario, lo ha rivelato il sostituto procuratore di Rovereto dopo l’omicidio che ha sconvolto la cittadina trentina.
A cura di Antonio Palma
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Per fermare il killer di Iris Setti, la donna aggredita e uccisa a Rovereto, è stato necessario usare un taser e persino la sedazione da parte dei sanitari perché "era in uno stato di vero delirio”. La conferma arriva dal sostituto procuratore di Rovereto Viviana del Tedesco, dopo l'omicidio che ha sconvolto la cittadina trentina. L'uomo che ha aggredito la pensionata 61enne nel parco Nikolajevka, un 37enne senza fissa dimora e persona già conosciuta alle forze dell'ordine proprio per le sue intemperanze dovute a uno stato psichico alterato, era scappato ma è stato fermato successivamente dai carabinieri.

"Dopo aver tentato di immobilizzarlo senza successo, si è fatto ricorso al taser e alla sedazione da parte del personale sanitario" ha rivelato il magistrato al Quotidiano Nazionale. Dopo la violenta aggressione, l'uomo era fuggito dal luogo dell'assassinio ma è stato fermato non lontano dai carabinieri, intervenuti  dopo la chiamata di emergenza dei residenti.

Il movente del delitto di Rovereto

Resta il dubbio sul movente esatto dell'aggressione. Le ipotesi sono o il tentativo di violenza sessuale o la rapina visto che l’uomo ha poi portato via un anello d’oro alla vittima che gli è stato ritrovato addosso dopo il fermo. Sicuramente era una persona non lucida e si attendono ora anche gli esami tossicologici per capire se avesse assunto sostanze che potessero alterare la sua psiche. Del resto, prima del terribile delitto, l'uomo era stato fermato più volte per disturbo della quiete e perché infastidiva i passanti, spesso nello stesso parco dove è avvenuto l'omicidio. Era stato persino arrestato, nell'agosto dello scorso anno, per resistenza a pubblico ufficiale proprio perché aveva dato in escandescenze durante un fermo di polizia scattato in quanto terrorizzava i passanti e danneggiava le auto parcheggiate.

I precedenti penali dell'aggressore di Iris Setti

Per lui era stato disposto anche il carcere, poi gli arresti domiciliari a casa di una sorella e infine la misura era stata attenuata in obbligo di firma. "Dal gennaio scorso  ha sempre firmato correttamente, anche il giorno del delitto. Ha mancato solo un appuntamento, una settimana fa” ha rivelato il magistrato. Da allora non aveva dato altri problemi. Ad ogni modo "questo soggetto non poteva essere espulso proprio perché soggetto a procedimento giudiziario" e cioè in attesa di processo, ha spiegato il magistrato. "Nulla di più si poteva fare dal punto di vista della legge" ha aggiunto la procuratrice.

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